Possono due scatole di cartone diventare un fenomeno musicale? Sì, se sotto quelle scatole si celano i volti di due produttori torinesi, ambiti dai club di tutto il pianeta. I Djs from Mars domani
Possono due scatole di cartone diventare un fenomeno musicale? Sì, se sotto quelle scatole si celano i volti di due produttori torinesi, ambiti dai club di tutto il pianeta. I Djs from Mars domani sera – martedì – tornano alla consolle del Loft di Asti, un anno dopo la fortunata esperienza nel locale di via Antico Ippodromo. «Lanno scorso al Loft abbiamo vissuto una serata bellissima, forse una delle più belle in Italia», ricorda Luca Ventafridda, fondatore del duo insieme a Max Aqualuce.
«Di solito suoniamo in locali dove lattenzione è rivolta più allambiente del privé che non alla musica. I ragazzi del Loft invece stanno facendo un gran lavoro, chi lo frequenta ascolta davvero i dischi e noi ci sentiamo più liberi di scegliere i brani.» La storia dei Djs from Mars è comune a quella di molti ragazzi appassionati di musica dance: le prime produzioni con unetichetta di Torino, pochi riscontri iniziali, poi il coraggio di tentare una strada nuova. «Nel 2010 io e Max abbiamo deciso di dedicarci a un progetto tutto nostro, con una particolare attenzione ai canali social. Così abbiamo caricato su YouTube i mashup che suonavamo nei locali, da quel momento abbiamo iniziato a ricevere richieste di serate dalla Germania allAustralia.»
In breve tempo il mashup, ovvero la fusione tra due pezzi anche di generi differenti in un terzo brano del tutto nuovo, è diventato il marchio di fabbrica del duo. Le note di Metallica e Lady Gaga sono state unite dai due torinesi, e il risultato è stato rilanciato dalla celebre icona pop sul suo profilo Twitter. La scatola di cartone dei Djs from Mars vuole anche essere un modo ironico per affrontare il pubblico. «E unabitudine nata quasi per caso, la portava il protagonista di un nostro videoclip e anche noi abbiamo deciso di presentarci così alla console. Non ci prendiamo troppo sul serio», sorride Luca. Eppure la scena non è mai stata così stimolante per i produttori di musica dance.
«Gli Stati Uniti hanno scoperto da poco un genere che da noi era popolare ventanni fa, e se si muovono loro le ripercussioni sono notevoli. Prima nei loro club andava lhip hop, ora David Guetta – per fare un esempio – suona davanti a 50mila persone in uno stadio.» Londa positiva trascina anche i due torinesi, che sono stati confermati ospiti fissi in un locale di Las Vegas. Senza andare dallaltra parte del pianeta, domani sera anche gli astigiani potranno vederli dal vivo. Lingresso al Loft Club è in programma alle 23, ingresso 9 euro. 7 euro per chi è in lista, info e prenotazioni al numero info@loftclubasti.com.
Enrico Panirossi