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Da oggi la seconda opera di Caravaggio a Palazzo Mazzetti

Il celebre olio su tela “San Girolamo scrivente” esposto in mostra – Sacco: «Un altro prestito straordinario che si lega al tema della natura morta»

Sarà esposta da oggi (martedì) la nuova opera che arricchirà la mostra “La canestra di Caravaggio – Segreti ed enigmi della natura morta”, visitabile fino al 7 aprile a Palazzo Mazzetti.
Si tratta dell’olio su tela “San Girolamo scrivente” del 1606 circa, prestato eccezionalmente dalla Galleria Borghese di Roma, dipinto da Michelangelo Merisi (detto il Caravaggio) per il cardinale Scipione Borghese. Sarà collocato nella stessa sala in cui è esposta “La canestra di frutta”, celebre opera del Caravaggio su cui ruota la mostra, incentrata sull’approfondimento del genere pittorico della natura morta.

L’opera

San Girolamo, al quale secondo la tradizione si deve la traduzione delle Sacre Scritture dal greco al latino, in questo lavoro viene ritratto come un anziano umanista nell’atto di studiare la Bibbia. Secondo la critica l’opera è quasi sovrapponibile ad una natura morta, in quanto San Girolamo è parte integrante della composizione in una riflessione sulla vita e sulla morte.
«Come in ogni natura morta – precisano da Palazzo Mazzetti – anche in questo caso ad ogni elemento si può conferire un più alto significato simbolico, definito non solo dalla collocazione nella tela, ma anche dalla particolare cromia che lo determina. Ecco, quindi, il capo piegato del santo che, nella struttura compositiva, dialoga con la posizione del teschio poggiato sulla scrivania (un pezzo di natura morta che allude alla morte, dove la Parola di Dio accompagna con la certezza del paradiso) o la divisione della tela in due campiture di colore.
Da un lato, infatti, emergono le cromie più calde e dall’altro quelle fredde, che si fanno portatrici di un dialogo tra contenuti di natura opposta: vita e morte, passato e presente».

Le parole del presidente Sacco

«A “La canestra di frutta” – dichiara il presidente della Fondazione Asti Musei Mario Sacco – si aggiunge questa seconda tela di Caravaggio. Un’opera voluta per valorizzare maggiormente un grande artista in tutti i suoi aspetti e per la quale lavoravamo da tempo, convinti di raggiungere il risultato. Avevamo infatti già compreso il San Girolamo nel catalogo dell’esposizione. Si tratta di un altro prestito straordinario, concesso dalla Galleria Borghese, istituzione unica al mondo anche perché le sue sale storiche conservano il maggior numero di tele, pari a sei, di Michelangelo Merisi. Sottolineo anche che il “San Girolamo” non è un’opera fuori tema. Anzi, in questo quadro sono presenti tutti gli elementi della natura morta: i libri, il teschio, il panno bianco sono parte integrante della composizione che vuole sottolineare il dialogo tra vita e morte, passato e presente».
La mostra – realizzata da Fondazione Asti Musei, Fondazione CrAsti, Regione Piemonte e Comune di Asti, con il contributo della Fondazione CRT e in collaborazione con Arthemisia – è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19 (la biglietteria chiude un’ora prima). Per informazioni: 0141/530403, 388/1640915, www.museidiasti.com.

Photogallery a cura di Agostino Santangelo

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