Dopo oltre dieci anni di pausa, torna a Calamandrana Alta il festival “Teatro e Colline – Alfieri nel Borgo Unesco”.
Da venerdì 18 a domenica 20 luglio il centro storico di Calamandrana sarà di nuovo palcoscenico di una rassegna che, tra gli anni Novanta e i primi Duemila, fu tra le più vive e conosciute. A curare la manifestazione la Casa degli Alfieri insieme al Comune di Calamandrana.
Il festival, attivo dal 1991 al 2011, portò nel cuore delle colline un’idea di teatro d’avanguardia, ma con uno stretto legame con il paesaggio, la comunità e con riflessioni sul territorio. Proprio da quel dialogo con i luoghi nasce oggi una nuova edizione, che si inserisce nel più ampio progetto “Alfieri nel Borgo Unesco”.
«È un sogno che si riaccende – commenta il sindaco Pinuccia Lovisolo – un’occasione per valorizzare cultura, bellezza e partecipazione. Il ritorno del festival è un segnale forte di identità e apertura. Un grazie di cuore alla Regione Piemonte e ai tanti sponsor della zona che lo hanno reso possibile».
Il calendario
La rassegna si aprirà venerdì 18 luglio alle 21 nella piazzetta del Belvedere delle panchine d’artista con l’inaugurazione e, a seguire, lo spettacolo “Noi siamo un minestrone” del Teatro delle Ariette, che si svolgerà attorno a un tavolo.
Sabato 19 luglio, con ritrovo alle 17 nella Chiesetta di San Bastian, si terrà la passeggiata-spettacolo “Il momento migliore, il momento peggiore”, condotta da Emanuele Arrigazzi, Elisa Grilli e Susanna Miotto. Sarà un percorso itinerante tra teatro e racconto nel paesaggio Unesco. Alle 19, nel cortile “La butega di Malia”, Lorenza Zambon porterà in scena “La dama degli Argonauti”. Alle 21.30, nel cortile di Ca ‘d Pierina, andrà in scena Antonio Catalano con la sua “Come foglie, come vento, come morbidi pani. Vita immaginaria di San Francesco”. A chiudere la serata, alle 23, nel cortile del Convento, Daniele Timpano proporrà “Poemi focomelici – sudicerie poetiche (1980–2024)”, in collaborazione con Gli Scarti e Kataklisma Teatro.
Domenica 20 luglio si inizierà al mattino con il workshop “Ricucire il firmamento”, laboratorio di cucito sentimentale a cura di Barbara Mugnai, in programma nel cortile del Convento dalle 10 alle 17. Alle 18.30, nella piazzetta del Belvedere, sarà il turno di Patrizia Camatel con “Teresa, ovvero la sarta che voleva ricucire il firmamento”. Gran finale alle 21, ancora nel cortile del Convento, con “Lo spettatore condannato a morte” di A.M.A. Factory, diretto da Beppe Rosso: una singolare esperienza di teatro partecipato, a metà tra processo teatrale e provocazione politica. Alle 23, nella piazzetta, la Festa del Borgo con cena a cura della Pro loco e musica folk dal vivo.
Oltre agli spettacoli, il festival propone anche due mostre: nella chiesa di San Bastian sarà allestita “Reverse – Sguardi su una moda sostenibile”, personale della fotografa Chiara Agostinetto. Nella canonica adiacente prenderà forma l’installazione tessile “I 7 firmamenti – Mappe emotive di universi collettivi”, a cura di Barbara Mugnai.
Il festival coinvolgerà la Pro Loco e il bar-trattoria “I Talenti”, gestito da giovani con disabilità dell’associazione Ager’S, insieme ai volontari.
«Non sarà soltanto una rassegna – afferma il direttore artistico della Casa degli Alfieri Massimo Barbero – ma un’esperienza di relazione viva tra artisti, cittadini e paesaggio. Il teatro torna a essere un gesto necessario, collettivo, capace di ricucire legami, attivare energie e restituire senso al tempo».
Biglietti
Il costo dei biglietti singoli è 10 euro, il giornaliero del 19 costa 20 euro, mentre quello del 20 ha il costo di 10 euro. È consigliato prenotare su: www.appuntamentoweb.it. Per informazioni sul programma: 328/7069085.
La cena della proloco del 20 avrà un costo di 15 euro (prenotazioni al 392 8982869). Pervisti apertivi e cena da “I Talenti”.