E’ stata inaugurata mercoledì, nello Spazio Cabiria della Sala Pastrone di Asti, la mostra “Era mio padre – Storia di un impiegato, di pittori della domenica, storie di ieri, tra mozziconi di matite e di Gauloises, pezzi di carta incollati e altro ancora”.
Dedicata a Giuseppe Leccioli dal figlio Carlo, si è rivelata un’occasione per rivedere amici e ricordare un papà scomparso troppo presto. «Una mostra che ho voluto allestire ad Asti – ha dichiarato Carlo Leccioli – perché, anche se abbiamo vissuto qui solo per sedici anni, questo è il posto del cuore».
Chi era Giuseppe Leccioli
Giuseppe Leccioli, disegnatore tecnico, fotografo e documentarista della Italgas, è stato un pittore autodidatta, dal talento naturale. «Aveva due dipendenze – ha ricordato sorridendo il figlio – le sigarette e la pittura». E’ stato verso la fine degli anni ’60 che Giuseppe Leccioli ha mostrato tutta la sua creatività. «Dalla pittura passò a comporre dei collage con piccolissimi pezzi di carta colorata – ha raccontato il figlio Carlo – disegnava un bozzetto poi, in studio, faceva il collage».
L’idea dell’esposizione è da attribuire all’assessore alla Cultura Candelaresi. «Un evento su cui io e Carlo abbiamo lavorato per restituire alla città l’immagine e il lavoro di suo padre – ha sottolineato l’assessore – e in cui anche l’Amministrazione crede molto».
L’esposizione celebra i cento anni della nascita dell’artista, una vita che è stata “ripercorsa” in Sala Pastrone facendo scorrere immagini dei quadri e foto di famiglia. «Sognatore, ingenuo ma molto attento alla realtà – è emerso – è stato una persona che ha sempre lottato per sopravvivere. Suonava la fisarmonica ed era ben voluto da tutti».
Al termine dell’inaugurazione l’avvocato Paolo Bagnadentro, ex compagno di scuola di Carlo, ha ricordato Giuseppe Leccioli. «Non era un “pittore della domenica” – ha commentato – per lui la pittura era un sacro fuoco che lo ha divorato. Era un uomo buono, da cui ho imparato che l’essenza delle persone è negli hobby che hanno e nelle loro passioni».
La mostra è visitabile ad ingresso libero fino al 19 novembre nello Spazio Cabiria negli orari di apertura della Sala Pastrone.
Una risposta
Grazie, sono onorato e commosso per questo articolo che avete voluto dedicarmi. Complimenti e immutata stima per il servizio che con questa storica testata svolgete da sempre per Asti e il suo territorio! Carlo Leccioli