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Cultura e Spettacoli

Diario di bordo: dal giardino della
Regina Vittoria allo stretto di Messina

Sabato 10 ottobre 2015ore 19 – Partenza da BarcellonaLa città spagnola offre ai turisti momenti di grande attrazione sia sotto il profilo culturale che d'evasione. Per questa ragione è sempre

Sabato 10 ottobre 2015
ore 19 – Partenza da Barcellona
La città spagnola offre ai turisti momenti di grande attrazione sia sotto il profilo culturale che d'evasione. Per questa ragione è sempre tra le più gettonate dalle varie crociere. A Barcellona la nostra nave ha imbarcato una notevole quantità di giapponesi e di indiani. Noi italiani siamo una netta minoranza sulla nave, se confrontati ai tedeschi (che sono la maggior parte), ai francesi, agli spagnoli e da sabato anche ai giapponesi. Pensavo che i nipponici fossero un popolo educato, cortese, pronto all'ossequio. Questo fino a ieri, perché da quando sono saliti sulla nave ho cambiato radicalmente opinione. Sugli ascensori si buttano a capofitto per entrare per primi senza lasciare scendere coloro che sono arrivati a destinazione. Sorpassano lungo i corridoi per non rimanere indietro, non danno la precedenza ai passeggini nonostante vedano le difficoltà fisiche in cui versa la povera mamma che sta spingendo, occupano tutti gli spazi possibili per fare foto o selfie senza preoccuparsi di fare un po' di posto anche agli altri. Come dei bambini. Insomma, tutto tranne che quel "saionara" smielato e snocciolato in ogni dove come hanno voluto farci credere. O si sono modernizzati e hanno perso le caratteristiche di un tempo o la vicinanza con l'Europa li ha europeizzati fino in fondo, anche se poi gli europei sono tutt'altro che maleducati. Gli indiani, invece, sono sempre in gruppo, li ritrovi negli angoli più disparati della nave che cantano e fanno baldoria, con i loro turbanti e gli abiti di seta "affrescati" di tutto punto. Insomma, su questa nave c'è veramente il mondo. Noi astigiani, un puntino nel mare magnum dei croceristi, abbiamo difficoltà a ritrovarci, se non la sera per cena. Le avventure devono veramente venirle a raccontare, diversamente si disperdono tra le miriadi di attrazioni della nave.

Domenica 11 ottobre 2015
Giorno di navigazione
Il trasferimento da Barcellona a Malta dura poco meno di un paio di giorni. Così la domenica la passiamo interamente in nave, cullati dalle onde del Mediterraneo che l'altra notte sono state un po' movimentate.
Già fin dal mattino presto il ponte alto, quello delle piscine, era tutto una bancarella. Un mercato vero e proprio con esposti tutti i prodotti in vendita nei negozi sistemati nei piani delle "vasche", con una differenza: sul ponte alto erano tutti scontati. Dal 15% di alcuni prodotti sino al 70% di altri. Proprio come nelle fiere dove se vuoi l'affare riesci a portarlo a casa. La giornata è trascorsa tutta sulle piscine, coperte e scoperte, a fare il bagno o a prendere il sole sulle sdraio per la tintarella fuori stagione, che non guasta mai. In queste giornate l'animazione si dà un gran da fare per intrattenere una popolazione eterogenea di circa 5 mila persone. Ce n'è veramente per tutti i gusti, grandi e piccini. Dal ponte alto a quelli interni gli animatori sono in moto. Per loro è una giornata veramente impegnativa. Domani si arriva a Malta e per buona parte della giornata la nave si svuota per via delle escursioni.

ore 19,30 – In teatro
Questa sera gli artisti della Msc Divina offriranno a tutti gli ospiti una serata dedicata alle atmosfere di Parigi. Dalle musica, eseguite con le "fioriture" alla fisarmonica, ai balletti, ai costumi e ai personaggi tutto ricorda la capitale francese, che per anni è stata anche capitale della cultura europea. Ovviamente la serata non poteva che terminare con il famoso "Can Can", dove le ballerine hanno mostrato il meglio di sé sotto tutti i profili. Poi la cena di gala, preceduta dall'incontro con il comandante per i "ripetenti", coloro cioè che in crociera con la Msc c'erano andati più di una volta. Il mare calmo ha accompagnato la nostra ultima passeggiata all'ultimo piano della nave per osservare da vicino le stelle che confluivano nel Mediterraneo e il salto nella discoteca del piano sette, dove l'animazione stava intrattenendo tutti i croceristi ancora svegli. Da ricordare che durante la giornata di navigazione una coppia astigiana è arrivata terza al campionato di calciobalilla, risultato da considerare non troppo positivamente visto che se uno dei due concorrenti (Giuseppe) non si fosse distratto guardando una bella ragazza passare poco distante da lui, non avrebbe preso quel fatidico goal che ha precluso loro la possibilità di andare in finale per il primo e secondo posto. Lo stesso Giuseppe si è poi rifatto qualche ora dopo vincendo il primo premio come miglior "testa pelata" della nave. Effettivamente di capelli ne ha veramente pochi, premio questa volta veramente meritato.

Lunedì 12 ottobre 2015
ore 8 – Sbarco a Malta
Per chi arriva dal mare la città si presenta con una grande imponenza. I suoi muraglioni fortificati lasciano intendere una storia antica fatta di conquiste, assedi, battaglie e di difese a oltranza. E quante se ne sono viste lungo quelle strade che per secoli hanno segnato le "venature" di un'isola dall'importanza strategica per i commerci del Mediterraneo. L'isola è fatta di villaggi che conducono poco alla volta verso la capitale Mdina, situata su un'altura, fortificata, antica, dalla bellezza unica, con la sua chiesa centrale che svetta sulle altre case per confermare inequivocabilmente al mondo che quella è la casa di Dio. 360 chiese mal contate e una sola moschea la dicono lunga sul discorso religioso, nonostante i ripetuti attacchi da parte degli ottomani avvenuti nel corso dei secoli. La Valletta non è altro che uno dei molti villaggi maltesi, una sorta di quartiere potremmo dire noi, dal carattere commerciale, visto che si estende proprio vicino al porto. Conta poco più di 6 mila abitanti, contro il mezzo milione di tutta l'isola. Dal 1964 Malta è una repubblica, governata da un presidente che si rinnova ogni cinque anni. I maltesi sono fieri di questo grande risultato e sono fieri altresì di essere maltesi. L'economia funziona bene, il turismo tira tutto l'anno, anche d'inverno grazie al clima mite e l'Unione Europea fa il resto coprendola di contributi che consentono a tutti gli abitanti di vivere serenamente. Beati loro.

Patrimonio dell'Umanità
A La Valletta si trovano gli edifici del XVI secolo costruiti al tempo dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (L'Ordine dei Cavalieri di Malta, che paradossalmente oggi hanno la loro sede a Rodi). La città è essenzialmente in stile barocco, anche se in alcune zone si possono trovare elementi manieristici, neo-classici, misti ad architetture moderne. Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato parecchi sfregi visibili ancora oggi, segno di una barbarie che non deve più tornare. Ma la Seconda Guerra Mondiale di sfregi ne ha lasciati parecchi un po' ovunque e quelli più profondi li ha lasciati proprio nel cuore dell'umanità. Dal 1980 La Valletta è riconosciuta quale patrimonio dell'Umanità dall'Unesco e questo lo capisci bene non tanto quanto arrivi, ma quando te ne vai, perché guardandola allontanarsi dalla nave ti lascia nel cuore un senso di profonda malinconia per la sua pace, la sua tranquillità, per i suoi ritmi lenti, per sul suo saper vivere; sensazione che svanisce solo dopo qualche ora dalla partenza. Tra quelle mura, forse, si riesce a percepire meglio il senso più profondo della vita.

Da cosa deriva il nome La Valletta
Lo sapete da cosa deriva il nome La Valletta? Beh, deriva da Jean Parisot de la Vallette, che nel 1565 difese con successo l'isola dall'invasione ottomana. Proprio per ricordare questo magico evento l'Ordine di San Giovanni le assegnò il nome di "Humilissima Civitas Valletta", che significa appunto città umilissima. Bene, alle 15 la nave ha lasciato il porto di La Valletta per fare rotta verso l'isola greca di Corfù, dove arriveremo domani verso le 12. Un riposino e poi tutti pronti per affrontare la serata in nave, tra le varie attrazioni, i giochi e l'animazione che tutte le sere diverte e consente ai croceristi di cacciare lontano il malumore.

Martedì 13 ottobre 2015
ore 12 – Lo sbarco a Corfù
Già fin dalla prima mattinata ci siamo svegliati con l'orologio un'ora avanti rispetto all'orario italiano: eravamo tra le isole greche. La miriade di isole e isolette di cui è costellato il mar Ionio da queste parti, con i loro silenzi e la loro pace, contribuivano a stemperare i clamori della nottata precedente dove gli astigiani, qualcuno in particolare, sono stati impegnati in una divertente lezione di "baciata". Passettini, movenze sensuali, portamenti con le braccia hanno animato i novizi del ballo che si sono lanciati nel vortice della danza affiancati da una bellissima ballerina. Lei sì che sapeva ballare, i movimenti, i passi erano quelli giusti. Per gli astigiani un po' meno, ma l'importante è partecipare e soprattutto stare qualche minuto a tu per tu con quella "sirena" che insegnava a fare i passi. Le isole greche e soprattutto Kerkyra (Corfù) hanno ridato a tutti quella tranquillità necessaria per affrontare una nuova escursione. Il pranzo è stato consumato in fretta, molto prima del solito. Le escursioni partivano alle 13 e bisognava essere pronti. Le navette si inseguivano con una frenesia senza eguali scaricando passeggeri a più non posso. Da visitare c'era la città vecchia con le sue fortezze e i suoi monumenti, ma molti hanno optato per fare quattro passi nelle vie vicino al porto commerciale. La cittadina si presenta un po' stanca, con il trucco completamente da rifare. Ma si sa, per la Grecia questo non è il momento giusto per parlare di restyling. Per la messa a punto bisogna ancora aspettare qualche tempo. Terminata l'escursione tutti in nave per una nuova serata di navigazione tra gli animatori, i pianobar, le piscine e le varie attrattive della Divina di nome e di fatto. Lo spettacolo del teatro questa sera è dedicato a Peter Pan: ci sarà il pienone. Nella discoteca del settimo piano, verso mezzanotte, si è poi tenuta l'elezione di "Mister Divina". Alla gara ha preso parte anche un astigiano, che però è stato eliminato alla prima prova, quella del ballo. A vincere, comunque, dopo le tre prove, è stato un italiano, più precisamente un messinese.

Mercoledì 14 ottobre 2015
ore 8 – L'arrivo a Messina
Pressati dalle forze contrapposte di Scilla e Cariddi abbiamo attraversato lo stretto che era ancora notte. L'arrivo a Messina era previsto per le otto, ma noi siamo riusciti ad arrivare qualche minuto prima, proprio mentre la città si stava risvegliando. Anche in questo caso le escursioni prevedevano una visita all'Etna, oppure a Taormina o, in alternativa il solito giro turistico a piedi utilizzando mezzi di fortuna, quali bus di linea, taxi oppure trenini turistici. L'avamposto siciliano prima di approdare alla terra ferma racchiude in sé tutte le caratteristiche della sicilianità. L'apertura verso i nuovi orizzonti rappresentati dal continente che si trova lì, a due passi e ti sembra quasi di toccarlo e la chiusura tipica di chi vuole vivere fino in fondo la propria cultura considerandola un elemento distintivo, peculiare, che tutela e rafforza il senso di appartenenza. Messina è un po' tutto questo. Ma queste sono considerazioni di fine crociera, avvolte da un velo di malinconia e di nostalgia per ciò che è stato e sta per finire. Domani ci attende ancora Napoli e poi Civitavecchia, con la possibile gita a Roma. Con la partenza da Civitavecchia terminerà anche la dodicesima crociera della Nuova Provincia. Sabato mattina saremo nuovamente a La Spezia e non potremo far altro che darci l'arrivederci al prossimo anno.

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