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Cultura e Spettacoli

Dna astigiano per “Rivelazioni”,
una statua sotto il sole di Provenza

Sotto il sole di Provenza, da lunedì ci sarà una nuova opera ad arricchire il giardino di Guy e Michèle Beddington. L’opera si intitola “Rivelazioni” e ha un cuore astigiano. O meglio, un dna

Sotto il sole di Provenza, da lunedì ci sarà una nuova opera ad arricchire il giardino di Guy e Michèle Beddington. L’opera si intitola “Rivelazioni” e ha un cuore astigiano. O meglio, un dna astigiano: Dna è lo pseudonimo del duo artistico Neva Epoque – Alessandro Vignola. Nata nella nostra città lei, torinese lui, la loro scultura è stata selezionata per entrare a far parte di una delle più interessanti collezioni a cielo aperto d’Europa. «“Rivelazioni” si ispira alla condizione umana, interpretata in chiave astratta: l’uomo sta nel mezzo, tra terra e cielo, tra i suoi sogni e la difficoltà pratica di realizzarli», hanno spiegato gli autori.

«Abbiamo voluto esplorare le difficoltà in cui tutti ci troviamo nel seguire i nostri sogni più sinceri, superando gli ostacoli sospinti solo dalla forza del destino e dalla volontà, riuscendo finalmente a costruire un ponte tra il mondo dei desideri e il mondo reale. La costante e struggente lotta tra la volontà divina e il desiderio umano viene rappresentata come una relazione tra due forze che risulta allo stesso tempo eterea e sensuale.»

Ad accompagnare la presentazione della loro scultura “Rivelazioni”, lunedì si terrà il vernissage di una mostra con una completa panoramica dei loro più recenti lavori, incluse le nuove opere astratte. Dietro al progetto artistico di Dna c’è la «volontà di rappresentare su tela l’unione tra emozione e ragione, tra maschio e femmina». Epoque e Vignola hanno esposto i loro lavori da soli e in coppia, toccando nel 2011 anche la Biennale di Genova, quindi il Sud America e la California. Una produzione, la loro, che predilige il lavoro sulla tela. Tra i tratti distintivi della loro arte, la pittura eseguita direttamente con le mani: distribuiscono i colori con le dita, come bambini che giocano con i colori, motivo per cui hanno battezzato la loro tecnica “Espressionismo istintivo”.

Lo spazio espositivo che li ospiterà a partire da lunedì ha una storia certamente unica: i Beddington acquistarono nel 1995 “Le Mas du Mûrier”, una casa di campagna del XIX secolo, e iniziarono a trasformarla nella loro residenza qualche anno più tardi. I terreni circostanti vennero ridisegnati da un architetto del paesaggio e nel 2010 diventarono lo “Sculpture garden” che oggi ospita una settantina di opere di artisti internazionali, più o meno noti. Per informazioni sulle visite è possibile visitare il sito www.beddingtonfineart.com.

e.p.r.

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