Nel mondo dell’arte il riciclo non è una novità, ma quando ad essere riutilizzato è il cartone da imballaggio in quasi tutte le sue declinazioni (o gli angolari che servono a proteggere gli oggetti trasportati) la soluzione non è così scontata.
A fare ampio uso di questi materiali è la pittrice astigiana Marisa Garramone.
«L’idea – sottolinea – è stata di mia figlia Ludovica Ferraris quando, circa due anni fa, osservando l’imballaggio di cartone alveolare di un mobile che aveva acquistato, incominciò a dipingerci sopra ottenendo da subito buoni risultati. Anche perché questo tipo di cartone – continua – è una base rigida ideale, è disponibile in diversi spessori e non assorbe i colori. Da quei primi lavori di mia figlia si è così aperto un mondo perché, oltre ad essere utilizzabile come “tela”, avendo altezze e strati diversi, con un po’ di fantasia può diventare anche altro, ad esempio una bellissima cornice».
Le tecniche e i soggetti
Quindi, “rubando” l’idea a Ludovica, Marisa Garramone ha iniziato a creare quadri particolari in cui, all’oggetto povero della base in cartone, contrappone qualcosa di più prezioso: la pennellata del colore a olio, brillantini, tratti e macchie di resina colorate che, indurendo, danno lucentezza e valorizzano l’opera che diventa quasi una sorta di scultura.
Colori vivaci, in questi primi lavori, e soggetti noti: il David di Michelangelo, il viso etrusco, il bassorilievo, cui l’artista ha aggiunto tocchi moderni come la bottiglia di vino, un pareo, una macchina fotografica, gli occhiali e personaggi inventati. «Macchiette – li definisce Garramone – quasi tutte con gli occhiali perché la resina rende molto bene l’effetto del vetro».
Quadri, comunque, da osservare attentamente per percepirne il significato e coglierne tutti i particolari. «Con gli angolari rigidi degli imballaggi, che tra l’altro sono introvabili se non come scarto delle confezioni – aggiunge – faccio invece le cornici».
Tutto materiale riciclato dunque, che si rinnova e che, nel laboratorio dove la pittrice lavora insieme alla figlia, acquista nuova vita.
Anche il cartone ondulato diventa opera d’arte: uno sfondo, una parete, la parte di una finestra per queste opere leggerissime (pochi grammi per i quadri più piccoli) a cui, volendo, «si può applicare anche una classica cornice», commenta Ludovica Ferraris.
«Prossimamente, con questa tecnica – conclude Marisa Garramone – ho in mente di ritrarre i Bronzi di Riace e di eseguire, se trovo del cartone alveolare abbastanza grande, lavori di dimensioni più importanti».