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Candelaresi e Cotto
Cultura e Spettacoli
Intervista

«Ecco come saranno Astimusica e gli altri festival cittadini»

L’assessore comunale alla Cultura Paride Candelaresi annuncia Mario Nosengo al timone di Astiteatro, che guarderà all’universo femminile – Massimo Cotto direttore artistico della rassegna di piazza Cattedrale

Mario Nosengo e Massimo Cotto. Saranno loro i direttori artistici dei due principali festival estivi cittadini, rispettivamente Astiteatro, che si svolge a fine giugno, e Astimusica, in calendario a luglio.
Lo ha reso noto, nei giorni scorsi, l’assessore comunale alla Cultura, Paride Candelaresi.
Assessore, come mai ha deciso di effettuare un cambio ai vertici di Astiteatro?
Penso che Mario Nosengo sia una delle persone più intelligenti in ambito teatrale di cui la nostra città disponga.
Di conseguenza ho pensato che, nell’anno in cui candidiamo la città a Capitale italiana della cultura, fosse un atto dovuto nei suoi confronti. E la “valanga” di attestazioni di stima che ha ricevuto da parte di tanti Astigiani che attendevano questo momento, come dimostrano i messaggi sui social, dimostra che il nostro gesto è stato apprezzato.
Detto questo, ringrazio Emiliano Bronzino per l’ottimo lavoro svolto al timone del festival, sottolineando però che, avendo ricoperto il ruolo di direttore artistico per cinque anni, aveva esaurito un ciclo.
Su quale idea di festival sta ragionando con Nosengo?
Nosengo ha avanzato una proposta molto interessante, su cui gli lascerò massima libertà di espressione, come è giusto che sia. Posso solo anticipare che sarà un festival caratterizzato da uno sguardo molto legato all’universo femminile. Una proposta che ho accolto con piacere.

Verso Astimusica

Passiamo ad Astimusica. Massimo Cotto, presentando l’anno scorso la 25esima edizione, aveva dichiarato che sarebbe stata l’ultima per lui da direttore artistico. Come ha fatto a convincerlo a rimanere?
Con un piatto di agnolotti (ride, ndr). Ma andiamo con ordine. È successo che, al termine di Astimusica 25, l’ho subito voluto incontrare. Ero stato nominato assessore da poco. Gli ho espresso la mia stima e il fatto che come Amministrazione avevamo bisogno della sua professionalità e competenza per portare avanti il festival, magari apportando qualche modifica o realizzando qualche idea che mi era balenata in mente.
All’inizio si è mostrato titubante, ricordando anche alcune polemiche che avevano accompagnato il festival negli anni, come il disturbo lamentato dai residenti attorno a piazza Cattedrale.
Ma poi sono riuscito a convincerlo, appunto in occasione di un pranzo di lavoro, di fronte ad un piatto di agnolotti, tanto da “portare a casa” un contratto di due anni, e non di uno come sempre avvenuto, per ragionare un po’ più sul lungo periodo.
Astimusica cambierà?
Al momento Cotto sta lavorando sulla scelta dei nomi degli artisti che saliranno sul palco di piazza Cattedrale. Avevamo anche pensato a cambiare luogo, ma poi siamo convenuti sul fatto che piazza Cattedrale è un unicum da valorizzare, anche perché non esistono altri scorci così belli per ospitare un festival.
Per quanto riguarda il format, potrebbe essere alleggerito, confezionando un calendario caratterizzato da un numero inferiore di date rispetto al passato, ma dalla presenza costante di nomi di forte richiamo.
E riguardo ai generi musicali?
Da sempre Astimusica si propone come un festival pop di tutti e per tutti, proponendo generi musicali che accontentano le varie fasce d’età.
Di conseguenza è criticato da chi lo vorrebbe dotato di una identità precisa, proponendo, ad esempio, di incentrarlo sulla musica dance. Con Massimo ho riflettuto a lungo su questa critica, che ritengo costruttiva, giungendo alla conclusione, però, che il fatto di abbracciare vari generi musicali è un valore aggiunto. Richiama infatti l’interesse anche di chi non è frequentatore abituale di concerti, ma si avvicina alla piazza, nelle sere d’estate, anche solo per ascoltare qualche canzone di un cantante che gli interessa.

La lirica

Lei è molto appassionato di lirica, che ha fatto tornare al Teatro Alfieri, lo scorso gennaio, con il “Don Giovanni” di Mozart. Pensa che potrebbe trovare spazio anche la prossima estate?
Sarebbe bellissimo. In vista dell’estate, infatti, stiamo lavorando per creare un grande contenitore che possa abbracciare tre rassegne musicali: Astimusica, giunta alla 26esima edizione; il festival Astijazz, che ha esordito l’anno scorso, e infine AstiLirica, sebbene necessiti, come tipologia di spettacolo, di investimenti e spazi differenti rispetto ai primi due.
Per ora posso solo dire che stiamo lavorando a questo progetto che potrebbe concretizzarsi la prossima estate oppure in quella successiva.

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