Portacomaro, il Monferrato. Vino, cultura del cibo e religione si fondono in un abbraccio ecumenico-gastronomico: dal paese natale della famiglia di Papa Francesco, dalle colline dove sorgono i
Portacomaro, il Monferrato. Vino, cultura del cibo e religione si fondono in un abbraccio ecumenico-gastronomico: dal paese natale della famiglia di Papa Francesco, dalle colline dove sorgono i vigneti del famoso Grignolino allExpo di Milano, la grande esposizione mondiale che affronterà un tema dimportanza fondamentale per il futuro dellumanità: il cibo. Mercoledì 22 aprile nei locali della libreria Open, uno spazio multifunzionale in zona di Porta Romana questo ridente paese sulle colline del Monferrato è stato presentato alla stampa nazionale ed internazionale.
Dopo una breve prolusione di Andrea Innocenti Delegato alla Promozione del Territorio ma soprattutto uno dei creatori di questa libreria particolare, un punto dincontro per intellettuali, studenti, artisti, dove si possono comperare libri ma anche soltanto leggerli, gustare un aperitivo conversando con gli amici, discutere darte, economia, politica, spettacoli o anche semplicemente fare nuove amicizie; il sindaco Valter Pierini ha illustrato il paese le cui origini affondano nella leggenda: sarebbe stata le Gens Comara famiglia romana di nobili origini ha dare il nome ad un accampamento militare installato in terra di Gallia. Situato in una posizione strategica, Portacomaro venne eletto come suo quartier generale da Federico Barbarossa durante lassedio di Asti. In seguito Portacomaro fu dichiarato zona smilitarizzata, al posto dei castelli e delle fortezze dei paese confinanti venne costruito un Ricetto, gruppo di case contadine protette da un muraglione.
Questa la storia, ma come ha detto il sindaco: «Portacomaro oggi vive una nuova realtà: lelezione di Papa Francesco lha portato allattenzione del mondo, ma ci sono altri valori come i piatti della tradizione che Cinzia Trenchi, scrittrice e giornalista ha riscoperto e raccolti nel suo libro Talenti da non perdere». Il libro è stato stampato dalleditrice Omnia, che edita anche La Nuova Provincia. Un libro che è un invito alla buona tavola, al piacere di piatti semplici interpretati dalle mamme e dalle nonne. Perché Cinzia Trenchi non presenta solo e ricette preparate da cuochi titolati ma piatti cucinati nelle case. «Piatti tipici, locali, ma contaminati da usanze, spezie, fantasie di altre regioni».
La scrittrice ha ricordato come negli anni 60, 70 per gli uomini del Monferrato era sempre più difficile trovare moglie perché le donne preferivano sposare uno di città ed allora cera stata unimmigrazione di donne dal Sud: matrimoni combinati con laiuto di sensali che hanno contribuito a mantenere in vita paesi e borgate che altrimenti sarebbero stati abbandonati. Le donne del Sud hanno portato le loro abitudini culinarie ed è nata una mescolanza fra i piatti della tradizione monferrina e le spezie, gli aromi, i sapori del Mezzogiorno dItalia.