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Cultura e Spettacoli
Intervista

Edoardo Stoppa: «Amo il pianeta e gli animali»

Per 11 anni inviato di “Striscia la notizia”, sabato 14 maggio sarà ospite al Nuovo Borgo per un evento dedicato agli amici a quattro zampe

Sarà un pomeriggio dedicato agli amici a quattro zampe quello che vedrà protagonista, sabato 14 maggio alle 16.30 al centro commerciale Nuovo Borgo, Edoardo Stoppa. Per 11 anni inviato del telegiornale satirico “Striscia la notizia”, ha realizzato numerosi servizi di denuncia di abusi e maltrattamenti di animali in Italia e all’estero che hanno avuto risvolti positivi concreti.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per porgli alcune domande.
Fra pochi giorni sarà ad Asti. Conosce la nostra città?
Sì, la conosco abbastanza bene grazie ad eventi sugli animali promossi da alcune associazioni cui ho partecipato in passato. Sono contento di tornare perché so che da voi c’è attenzione per il mondo degli animali.
Quando è nata la sua passione per gli animali?
Quando ero bambino, grazie alla mia famiglia. Mio nonno era dottore in Agraria e mi portava spesso in campagna, dove peraltro è vissuta mia mamma. Inoltre sono stato sempre appassionato di viaggi, grazie a cui mi sono innamorato del pianeta e degli esservi viventi che lo popolano, come gli animali.
Quali e quanti animali fanno parte della sua famiglia?
Abbiamo due cagnolini, “frutto” del mio lavoro di inviato a “Striscia”: una cagnetta recuperata da un cassonetto e un cane importato dall’estero da un personaggio al centro di alcuni miei servizi televisivi.

L’esperienza a “Striscia la notizia”

Qual è il servizio di “Striscia la notizia” che le è rimasto maggiormente nel cuore?
Ce ne sono tantissimi. Tuttavia memorabile è stato quello relativo al canile Green Hill di Montichiari, dove venivano allevati cagnolini Beagle da vendere in tutto il mondo per la sperimentazione animale e la vivisezione. Uno scandalo internazionale, grazie alle nostre immagini che per la prima volta hanno mostrato ciò che succedeva, che ha portato alla chiusura del canile e a trarre in salvo 2mila cagnolini.
Inoltre mi ricordo di numerosi altri servizi girati in varie parti del mondo, realtà forti con immagini crude, che hanno mostrato quanto c’è ancora da fare nel mondo per prevenire questi reati.
Qual è stato il servizio più difficile da realizzare?
I servizi erano tutti caratterizzati da difficoltà. In particolare quelli effettuati all’estero perché non si è conosciuti dalla gente e dalle forze dell’ordine e nessuno sa che si sta agendo per il bene comune. Mi ricordo, per esempio, il servizio effettuato in Vietnam sugli orsi imprigionati nelle fattorie che venivano sfruttati per la bile, che secondo la medicina tradizionale cinese è un antinfiammatorio. Erano tenuti in gabbia con un catetere per estrarre il liquido, in condizioni che li riducevano alla morte.
In quel caso non avevamo appoggi né aiuti: eravamo soli in un Paese straniero, di fronte ad allevatori inferociti, sapendo che la Polizia del posto non ci sarebbe stata di aiuto. Fortunatamente siamo riusciti ad effettuare i servizi che hanno dato luogo ad uno scandalo a livello internazionale e ad un dibattito parlamentare. Ora in Vietnam quelle fattorie sono diventate illegali: purtroppo ci sono ancora, ma almeno il fenomeno è drasticamente diminuito.

L’attenzione al mondo degli animali

A differenza del passato nella nostra società viene prestata molta attenzione al mondo degli animali e ai loro diritti. Quando e perché, secondo lei, è cominciato questo cambiamento? Quale il ruolo dei media?
Potrebbe sembrare che pecco di superbia, ma in realtà sono convinto di essere oggettivo. I servizi su “Striscia la notizia”, con l’amplificazione che ne è seguita, hanno dato un significativo contributo ad avviare questo cambiamento.
Prima dei nostri servizi in televisione venivano mandati in onda documentari sugli animali oppure notizie simpatiche che suscitavano tenerezza (come la nascita di un panda in Cina) alla fine dei telegiornali o all’interno dei rotocalchi. Non erano mai state fatte trasmissioni di denuncia, se non in casi sporadici. Dopo i nostri servizi anche altri programmi, secondo cui i servizi sugli animali non interessavano agli spettatori, hanno dato via libera a questi approfondimenti.
Tutti servizi che hanno fatto comprendere come la zoomafia, che comprende tutti i crimini legati allo sfruttamento degli animali, sia quarta nel mondo come volume di affari dopo il traffico di armi, il traffico di droga e la schiavitù (come la prostituzione).

I progetti attuali

In quali progetti professionali è impegnato attualmente?
Dopo 11 anni come inviato di “Striscia la notizia” avevo bisogno di cimentarmi con nuove esperienze. Attualmente sono impegnato in numerosi progetti relativi alla sostenibilità ambientale, come la realizzazione di documentari per la cui messa in onda sto dialogando con Sky. Sullo stesso tema è specializzata l’agenzia di comunicazione che ho avviato con mia moglie (Juliana Moreira, ndr). Inoltre l’anno scorso ho promosso l’App ZampyLife, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Salute e vuole diventare punto di riferimento nell’ambito della semplificazione della vita ai proprietari di animali domestici.
Come funziona?
E’ compatibile con Android ed Apple. Una volta scaricata, contiene diverse funzioni. Si può iscrivere il proprio animale inserendo tutti i dati in modo da avere una banca dati a livello nazionale e consentire ai proprietari di avere la cartella sanitaria del proprio animale su Cloud. Poi sono presenti una sezione dedicata alle adozioni, un servizio di Sos per trovare con urgenza il veterinario disponibile più vicino a casa e, in futuro, anche la possibilità di un consulto a distanza con un veterinario in caso di emergenza. Inoltre ora stiamo implementando ulteriori servizi: per essere sempre aggiornati si può consultare il sito http://www.zampylife.org. 

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