Domani (martedì), alle 18 in Sala Pastrone, si terrà la proiezione del film documentario “Deserto Rosa – Luigi Ghirri” di Elisabetta Sgarbi (2009), dedicato alla figura di uno dei più influenti fotografi italiani del Novecento.
Il film, presentato alla 67esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, vede come attori Sabrina Colle e Andrea Renzi, la colonna sonora di Franco Battiato, voci di Toni Servillo e Andrea Renzi.
La proiezione verrà introdotta da Elisabetta Sgarbi, intervistata dalla presidente della Biblioteca Astense Roberta Bellesini. Ingresso libero.
Il film
L’obiettivo del film è accostarsi alle fonti dell’emozione, criterio-guida fondamentale di tutta l’opera di Luigi Ghirri (1943 – 1992). Il suo estremo progetto, non realizzato, era una “casa delle stagioni”: acquistare un casolare, che compare nelle ultime opere, nei pressi della sua casa di Roncocesi, e allestirvi mostre legate, ciascuna, alla stagione corrente, in modo da creare una stretta relazione tra tempo naturale e tempo dell’arte. Proprio a questo progetto si ispira “Deserto rosa”, in quanto la telecamera “visita” una serie di paesaggi fotografati da Ghirri appunto secondo l’alternarsi delle stagioni: primavera, estate, autunno, inverno e primavera notturna.
Aleksandr Sokurov, autore dei testi, racconta ciascuna stagione rappresentata nel film, focalizzando in forma narrativa il sentimento della ciclicità del tempo di Ghirri.
Il festival Passepartout
La proiezione del film è una ulteriore anticipazione, dopo il ciclo Passepartout Cinema, del festival Passepartout che, giunto alla diciannovesima edizione, si svolgerà da venerdì 3 a domenica 12 giugno, organizzato dalla Biblioteca Astense insieme a Comune di Asti e Regione Piemonte.
«Anche quest’anno – commenta Roberta Bellesini, presidente della Biblioteca Astense – il festival ospiterà relatori di caratura nazionale. Alcuni di loro erano già stati ospiti in passato, ma li abbiamo invitati di nuovo perché sono tra i maggiori esperti dei temi che verranno trattati».
Numerosi gli argomenti che arricchiranno il cartellone, che toccheranno la geopolitica, la storia, l’economia, la società, l’ambiente, la fotografia, l’arte e la letteratura.
«Il programma – ricorda Alberto Sinigaglia, direttore scientifico di Passepartout – rispetterà la tradizione, in quanto metterà l’anno in corso a confronto con un anno della storia: il 1922, caratterizzato da un’ampia ricchezza di fatti. Lo spunto iniziale è arrivato da un testo. A cent’anni dalla pubblicazione del “Tramonto dell’Occidente” di Oswald Spengler ci proponevamo una verifica delle sue profezie. L’invasione russa dell’Ucraina ne fa un tema di drammatica attualità, offrendo le più dure e crudeli verifiche di quanto avevamo sognato, realizzato e conquistato, come i 77 anni di pace in Europa, che credevamo sicura per sempre».