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Enrico Ruggeri e i “vuoti” lasciati dal successo
Cultura e Spettacoli

Enrico Ruggeri e i “vuoti” lasciati dal successo

Massimo Cotto ha intervistato il cantautore a Nizza Monferrato, un'occasione per parlare del suo libro “Non si può morire la notte di Natale”. A chiudere la presentazione del romanzo, l'esecuzione di "Il mare d'inverno", con Simone Poncino al pianoforte

Enrico Ruggeri: l’artista, il personaggio pubblico, ma anche la persona, con le inevitabili difficoltà nei rapporti quotidiani con la famiglia causate dalla vita di cantante di successo. Questo il filo conduttore dell’incontro di martedì sera all’Auditorium Trinità di Nizza, presentando il libro “Non si può morire la notte di Natale” (Baldini&Castoldi). Quando Massimo Cotto chiede a Ruggeri quali siano le cose che il successo gli ha dato, e quali invece gli abbia tolto, una risposta di circostanza sarebbe stata comprensibile; dopotutto, si trattava di parlare della propria vita privata davanti a una platea di sconosciuti. Ruggeri però è tranquillo, risponde con franchezza a quella e a tutte le sollecitazioni del suo intervistatore, in un dialogo serrato quanto onesto.

Che sia stato merito – oltre naturalmente all’amicizia con lo stesso Massimo Cotto – della ormai quasi proverbiale “ospitalità nicese”, spesso citata nelle occasioni pubbliche dal sindaco Flavio Pesce? Certo è che la sala è piena, il pubblico partecipe e il convegno procede spedito. «Capita che persone che hanno successo nella professione, poi non riescano altrettanto bene a costruirsi rapporti emotivi stabili – ha raccontato l’ospite. – Il mio protagonista Giorgio Sala appartiene a questa categoria. Ha genitori, una ex moglie, due figli adulti e relazioni difficili un po’ con tutti. È un attore noto, con fisicità e voce importanti, ma un colpo di pistola lo priva di entrambi. Sarà costretto a guardarsi dentro per cercare il colpevole tra i parenti più stretti, tutti riuniti per festeggiare il Natale».

Pur con riferimenti autobiografici, il personaggio e la storia sono di invenzione: «Ho un figlio ventenne con cui ho un ottimo rapporto, anche grazie alla comune passione per la musica. Certo però, se qualcuna delle donne che ho avuto fosse qui, direbbe che sono stato un pessimo compagno». Un’esecuzione di “Il mare d’inverno” con Simone Poncino al pianoforte chiude la presentazione, quindi gran parte dei presenti si affollano per le dediche sul libro. Tra le foto di rito, anche quella con il consigliere nicese alla cultura Massimiliano Spedalieri: «Grazie alla collaborazione con Massimo Cotto e con Asti abbiamo potuto fare un bel regalo di Natale ai nostri cittadini. Dalla sinergia tra i due assessorati nasceranno sicuramente iniziative importanti per tutto l’Astigiano».

Fulvio Gatti

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