Prima della fermata nicese, Enrico Ruggeri ha fatto tappa al Teatro Alfieri di Asti dove, in un informale dibattito con lassessore Massimo Cotto, ha saputo catturare linteresse dei circa
Prima della fermata nicese, Enrico Ruggeri ha fatto tappa al Teatro Alfieri di Asti dove, in un informale dibattito con lassessore Massimo Cotto, ha saputo catturare linteresse dei circa duecento presenti. A incontro concluso, dopo unesecuzione live de Il Mare DInverno (accompagnato al piano dal cantautore astigiano Simone Poncino), autografi e foto di rito con il pubblico, abbiamo colto loccasione per tre domande veloci.
Visto il periodo che stiamo attraversando, che cosa cambia per chi oggi si affaccia al mondo della letteratura o della musica?
Sicuramente ora il livello è molto basso, ma anche quello che la gente chiede è molto basso, vedi le canzoni trasmesse in radio o libri come 50 sfumature di
. Bisogna avere pazienza perché credo che la qualità, alla lunga, paghi.
Qual è lo sforzo che deve fare un cantautore nellapproccio alla scrittura di un romanzo?
E uno sforzo creativo diverso, più dilazionato nel tempo rispetto alla canzone. Sicuramente è meglio dal punto di vista della libertà, ma per quanto riguarda la qualità non sta a me dirlo. Diciamo che dopo unora che lavori a una canzone puoi già capire se stai scrivendo una cosa bella o brutta. Con un romanzo è più complicato.
Questo nuovo libro, pur essendo il tuo ottavo pubblicato, è una pausa dalla tua attività di cantautore?
La cosa che mi manca di più ora come ora è tornare in studio di registrazione e sul palco. Quindi in un certo senso sì: è una piacevole parentesi nel mio percorso musicale.
l.g.