Sarà la fortuna del principiante, sarà l'aria buona di San Desiderio di Calliano, sarà la scelta di api super-operose, ma quello che era nato questa primavera come un passatempo, in pochi mesi
Sarà la fortuna del principiante, sarà l'aria buona di San Desiderio di Calliano, sarà la scelta di api super-operose, ma quello che era nato questa primavera come un passatempo, in pochi mesi si è trasformato in qualcosa di molto serio per Alessandro Berruti, 37 anni, direttore del Patronato Inca Cgil di Asti. Nella vita, appunto, lui si occupa di pratiche e diritti degli iscritti alla Cgil, ma nel tempo libero, dall'inverno scorso, ha riscoperto una passione di famiglia, quella per le api, già praticata dal padre e dal nonno e di cui ricordava vaghi ricordi d'infanzia. Così, nella casa di famiglia di San Desiderio di Calliano, la primavera scorsa ha "messo su" quattro arnie, cominciando da zero la sua carriera di apicoltore dilettantistico. Ad aiutarlo a partire sono state le nozioni del corso di Aspromiele e i consigli di amici che fanno gli apicoltori di professione. Fra un tentativo e l'altro, a maggio ha raccolto la prima melata e a luglio la seconda, con il cosiddetto "miele di bosco".
Poca roba, qualche decina di chili che hanno consentito di riempire un centinaio di vasetti, ma la soddisfazione di questo risultato è stata enorme. Così grande da lasciarsi andare ad uno scherzo: quello di inviare uno dei barattolini al concorso nazionale di mieli di Castel San Pietro, provincia di Bologna, indetto dall'Osservatorio Nazionale del Miele. Il vasetto di miele di Calliano ha superato la preselezione entrando nella lista dei circa 800 ammessi al concorso vero e proprio che ha per giuria una settantina di esperti assaggiatori divisi in categoria. Per Alessandro Berruti si trattava già di un grande successo essere entrare nella "rosa" degli 800 ma le sorprese non era finite e nei giorni scorsi ha ricevuto la comunicazione dalla commissione che gli ha assegnato due gocce su tre, praticamente un punteggio da podio.
E' stato domenica scorsa, invitato a Bologna, che ha scoperto di essersi classificato nei primi dieci apicoltori d'Italia (in tanti, infatti, hanno ricevuto due gocce su tre) insieme ad altri due apicoltori astigiani, loro professionisti: Vallera di Cunico per il suo millefiori di alta montagna fatto a Usseux e alla Poliagrinova di Cocconato. In tutto 17 i piemontesi premiati fra i quali Berruti era l'unico hobbysta. «E' una grandissima soddisfazione e il mio pensiero va a tutti gli apicoltori di professione che hanno tenuto alta la qualità nella produzione del miele e ai tanti giovani che si stanno avvicinando a questo mondo con l'umiltà necessaria ? commenta Berruti ? Sono sorpreso di questo risultato ma il merito più grande è delle mie apine, sono loro che hanno fatto tutto».
Daniela Peira