E’ presente anche l’attore astigiano Fabrizio Rizzolo nel cast del film “Ferite”, diretto da Vittorio Rifranti e prodotto da Independent Movie Productions.
Noir psicologico, vede al centro della storia un regista teatrale di mezza età che vive in una grande casa che nasconde un segreto. Attratto da giovani donne, ne ha avute molte ma ne ha amate davvero poche. E, a queste poche, dedica un culto costante e misterioso.
Presentato in anteprima nazionale lo scorso 29 marzo a Milano – dopo i “passaggi” ai festival Hof, in Baviera, e Capri Hollywood – è ora in distribuzione nelle sale, tanto da essere stato inserito anche nella programmazione della Sala Pastrone domenica scorsa, quando se ne è parlato con il regista e l’attore protagonista Daniele Marcheggiani in dialogo con Riccardo Costa, presidente del circolo Vertigo e direttore dell’Asti international film festival. Ad essere invitato lo stesso Rizzolo, che però non ha potuto presenziare.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per parlare di questo nuovo ruolo e degli altri progetti che lo vedono impegnato.
Come è stato coinvolto in questo progetto?
Sono stato contattato dal regista Vittorio Rifranti, grazie a cui avevo debuttato nel mondo del cinema con “Tagliare le parti in grigio”, film drammatico del 2007 – che aveva vinto il titolo di miglior opera prima al festival di Locarno – dove recitava anche Isabella Tabarini, che poi è diventata mia moglie.
Dopo quel debutto Rifranti mi ha coinvolto nel 2018 per il suo secondo film, intitolato “I passi leggeri”, in cui interpretavo il ruolo del protagonista, e per il cortometraggio “La guarigione” del 2020. Infatti ci siamo sempre tenuti in contatto: mi avvisa quando pensa di avere un ruolo adatto a me e io sono sempre molto felice di lavorare con lui, anche in piccoli ruoli come in questo caso.
In “Ferite” quale ruolo interpreta?
Impersono Gianluigi Carminati, proprietario di un negozio storico di Milano, molto noto, in cui vengono aggiustate cineprese e macchine fotografiche, dato che il protagonista del film ha bisogno di questo servizio. Mancato recentemente, Carminati era presente in occasione delle riprese, effettuate circa un anno fa.

Il teatro
A parte il cinema, in quali ambiti è impegnato attualmente?
Continuo le repliche del musical “Valjean”, liberamente tratto da “I Miserabili”, sia nella versione classica sia in quella con orchestra che ha debuttato ad Asti l’anno scorso in occasione del centenario della Lilt. In questo caso ho scritto liriche e libretto con Fulvio Crivello, che è il regista, e interpreto il protagonista, Jean Valjean. Dichiarato miglior musical Off, in questi anni il musical ha portato il suo messaggio in giro per l’Italia solo grazie al passaparola, non disponendo di un ufficio vendite, con 85 repliche tra teatri, carceri e scuole. Per quanto riguarda il futuro, ad esempio, ad ottobre avremo due date assicurate al Teatro Gioiello di Torino, grazie alla scelta del direttore artistico Luciano Cannito che, incuriosito, è venuto appositamente a vederci in scena a fine marzo a San Mauro Torinese.
Come mai non era presente domenica in Sala Pastrone?
Ero impegnato con lo spettacolo “Fuori. Storie dal manicomio di Collegno”, di cui ho firmato la regia con Serena Ferrari e in cui interpreto anche la parte di un paziente.
Uno spettacolo che lo scorso weekend è stato protagonista di quattro repliche da tutto esaurito alla Lavanderia a Vapore di Collegno. Proprio lo spazio che, oggi punto di riferimento per il teatro e la danza in Piemonte, funzionava da lavanderia della struttura psichiatrica. Lo spettacolo racconta infatti di quel mondo e dei suoi protagonisti, oltre alla battaglia che portò all’approvazione della legge Basaglia.
La produzione di spettacoli
Altri progetti?
Insieme ad altri colleghi stiamo creando la “Golden ticket company” per produrre e gestire una serie di spettacoli. Ci stiamo strutturando per produrne inizialmente tre: oltre a “Valjean”, anche “La domanda perfetta”, monologo sulla spiritualità, e “Un loft per sei”, proposto in streaming nel 2021.
Nato da un’idea mia e di Fulvio Crivello, ci vede recitare insieme a Chiara Buratti, Gianmarco Canalella, Isabella Tabarini ed Ettore Scarpa. E’ una Pick in play comedy, commedia in cui gli spettatori sono chiamati ad interagire e “giocare” con gli attori, potendo votare attraverso lo smartphone cosa desiderano che accada ad un certo punto della storia.
Quest’anno sarà per la prima volta a teatro, prossimamente anche all’Alfieri di Asti, dove, per una volta, si potrà tenere il cellulare acceso per votare.