Si è tenuta al "Relais dell'Arbiola", a San Marzano Oliveto, la "Festa dei vini 2014" organizzata dal Lions Club Asti Host, cui hanno preso parte il presidente della Camera di
Si è tenuta al "Relais dell'Arbiola", a San Marzano Oliveto, la "Festa dei vini 2014" organizzata dal Lions Club Asti Host, cui hanno preso parte il presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacco, il presidente nazionale Unioncamere, Ferruccio Dardanello e l'ing. Domenico Terzano, titolare della tenuta, che vanta cantine risalenti al Settecento e si estende su di una superficie di 25 ettari, di cui 17 coltivati a vite, prevalentemente Barbera.
Al termine di un breve saluto di Carla Forno, presidente del Lions Asti Host, Mario Sacco ha sottolineato come «il vino rimanga la bandiera del nostro territorio e la tenuta Terzano ben lo dimostra, avendo meritato un Oscar della Douja. La DOCG del Barbera, avviata per iniziativa della Camera di Commercio contro ogni scetticismo, sta dimostrando che i produttori credono nella necessità di una sempre maggiore valorizzazione dei loro vini, che possono competere senza timori su ogni mercato internazionale. Inoltre, il settore vitivinicolo è rimasto l'unico trainante nell'economia astigiana, grazie anche all'importante presenza dell'industria enomeccanica: nel 2013 il settore ha registrato il 12% in più rispetto all'anno precedente, il 30% in più rispetto agli ultimi cinque anni e addirittura il 60% in più rispetto agli ultimi 10 anni. Nonostante la crisi si tratta di buoni risultati e la Camera di Commercio si impegna per favorire l'export: l'expo di Milano ed il bicentenario della nascita di Don Bosco sono opportunità che non si devono sprecare».
Ferruccio Dardanello, nonostante le difficoltà che il Paese sta vivendo, si è dichiarato ottimista perché «con le opportune riforme ci sono le condizioni per andare avanti. Dalle 80 Camera di Commercio sparse nel mondo abbiamo avuto la rilevazione che il brand "made in Italy", dopo quello della Coca Cola, è il più conosciuto del mondo. Fra i 6.078.000 imprese iscritte alle Camere di Commercio ve ne sono oltre due milioni che fanno export: tuttavia, manca la fiducia e lo dimostra il fatto che nel 2013 circa 17 milioni di italiani hanno venduto i loro oggetti preziosi dai "compro oro", per una quantità che si può stimare intorno alle 200 tonnellate, la gran parte delle quali è finita in Svizzera. La maggiore urgenza degli italiani è ritrovare fiducia: noi possiamo competere solo sul piano della qualità e lo dimostrano le aziende che si sono delocalizzate e che oggi stanno tornando perché nei paesi in cui si sono spostate non trovano manodopera capace di eguagliare gli standard italiani. Inoltre, a Vado Ligure sta per avviarsi la costruzione del più grande deposito di container del mondo e anche questo potrà essere un'opportunità per tanti giovani piemontesi».
Renato Romagnoli