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Gli ultimi giorni di Van Gogh,un’ipotesi a fumetti
Cultura e Spettacoli

Gli ultimi giorni di Van Gogh,
un’ipotesi a fumetti

«La pittura c’entra e non c’entra.» Lascia un po’ spiazzati il commento di Armando Brignolo, mentre parla dell’imminente uscita di “Van Gogh – Ipotesi di un delitto”. Difficile

«La pittura c’entra e non c’entra.» Lascia un po’ spiazzati il commento di Armando Brignolo, mentre parla dell’imminente uscita di “Van Gogh – Ipotesi di un delitto”. Difficile immaginare che un’opera sull’icona del post impressionismo non parli dei suoi dipinti, eppure l’opera firmata dal giornalista astigiano tenta di esplorare una vicenda del tutto inedita. Senza voler anticipare nulla, quella “ipotesi di un delitto” accennata nel sottotitolo emerge mentre tra le pagine si ripercorrono gli ultimi giorni della vita dell’artista. «Si tratta della vicenda umana di Van Gogh – spiega Brignolo – ricostruita attraverso una serie di documenti delle autorità francesi che seguivano la sua malattia.» La sua fine è piuttosto nota: fu lo stesso Van Gogh che nel 1890 si sparò un colpo al petto, in mezzo a un campo di grano.

Durata un anno, la ricerca di Armando Brignolo promette di andare ben al di là di quanto riportato da quelle che l’autore definisce “monografie patinate che si copiano l’una con l’altra”. Anche la forma espressiva è originale: un fumetto, firmato da Gino Vercelli, intervallato da testi di approfondimento. «Armando mi parlò di questa storia che aveva in mente – racconta – nella quale si arrivava a conclusioni diverse rispetto alla cosiddetta “versione ufficiale”. Era la prima volta che buttava giù la sceneggiatura per un fumetto, sono rimasto colpito dal fatto che fosse esattamente come l’avrei scritta io.» Coinvolto professionalmente nel progetto, Vercelli in poco tempo si ritrova risucchiato nella storia anche da un punto di vista emotivo. In poco tempo, le matite sono pronte: è il primo schizzo su cui comporre le vignette che raccontano la storia.

Ma il fumettista astigiano, una vita passata a disegnare per l’editrice Bonelli, decide di optare per uno stile libero dai canoni imposti dagli albi di Tex Willer e compagni. «Ho recuperato uno stile che non ho quasi mai utilizzato, ma che avevo dentro. E’ stato un lavoro impegnativo, alla fine dalle cinquanta pagine previste siamo arrivati a ben 70 tavole a fumetti, ma le ho create di getto.» “Van Gogh – Ipotesi di un delitto” è appena andato in stampa, pubblicato da Daniela Piazza Editrice. Il debutto ufficiale è previsto per sabato 2 aprile in Municipio, insieme agli autori e dell’assessore alla Cultura Massimo Cotto. Il sogno nel cassetto? Presentare il volume anche a Palazzo Ducale a Genova, dove fino al 10 aprile sarà allestita la mostra “Dagli Impressionisti a Picasso”.

Enrico Panirossi

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