Giacomo De Stefano, 49 anni, astigiano, architetto, attivista ambientale e navigatore è stato ospite di una serata del Rotary Club di Asti, nel corso della quale ha raccontato le sue esperienze ed i
Giacomo De Stefano, 49 anni, astigiano, architetto, attivista ambientale e navigatore è stato ospite di una serata del Rotary Club di Asti, nel corso della quale ha raccontato le sue esperienze ed i principi che le ispirano. Il presidente del Rotary, Ferrante Marengo, ha ricordato che De Stefano ha percorso a remi più di 10.000 km e 30.000 miglia a vela, nei mari e nei fiumi del mondo.
«Raramente ho potuto raccontare i miei viaggi -? ha esordito De Stefano – che in realtà sono imprese sportive. Mi occupo di tre cose: dell'acqua, della ricerca di economie sostenibili e di turismo. Unendo queste tre cose c'è l'essenza di quel che faccio, usando l'acqua, la bicicletta, gli sci e tutti i mezzi che non inquinano, cercando anche di creare il minor numero possibile di emissioni. Nel 2001 lavoravo per un collezionista e vivevo fra Roma e New York: l'11 settembre, il giorno dell'attacco alle Torri gemelle, il mio aereo fu l'ultimo ad atterrare, e questa coincidenza mi fece molto ripensare alla mia vita, portandomi a scelte diverse dalle precedenti e che, in primo luogo, mi hanno portato sull'acqua. Nel 2008 risalii il Po da Venezia a Valenza, scoprendo la più bella via d'Italia e facendo nascere il mio amore per i fiumi. In quell'occasione fui seguito dalla televisione, che mi diede grande visibilità: oggi come allora, io non viaggio per competizione, perché il mio obiettivo è sempre quello di arrivare in posti nuovi per vedere, imparare e condividere».
L'impresa che ha portato De Stefano a viaggiare da Londra ad Istanbul in barca a vela (oltre 5000 km compiuti attraversando diverse capitali) gli è valsa da parte della rivista internazionale "Classic boat" il riconoscimento di "person of the year 2013", per la prima volta conferito ad un navigatore non anglosassone. L'impresa è stata compiuta senza mai uscire dall'acqua di fiumi o di canali, a bordo di una piccola barca costruita con legni riciclati e donati: «Non voglio sponsor -? dice De Stefano -? perché sarei da loro dipendente: preferisco la gift economy, l'economia del dono, dalla quale nascono anche i principi del Rotary. Sono partito dal Tamigi, ho attraversato la Manica, oltrepassato oltre 346 chiuse dei canali francesi e sono entrato nel Reno, quindi nel Meno, nel Danubio ed infine nel Mediterraneo».
Con una barca di 5,5 metri ha circumnavigato Maiorca ed ora ha come progetto quello di diventare "man on the snow", viaggiando sugli sci ed in slitta sulle nevi norvegesi, con temperature inferiori a 40° sottozero. De Stefano documenta i suoi viaggi con telecamere e spesso i suoi viaggi hanno una ricaduta locale, facendo sorgere lungo il percorso nuove attività. Le avventure di Giacomo De Stefano si possono trovare sul sito www.bewater.org.
Renato Romagnoli