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Gli universi sensibili di Catalano tornano a casaApre il centro d'arte Mago Povero
Cultura e Spettacoli

Gli universi sensibili di Catalano tornano a casa
Apre il centro d'arte Mago Povero

L’artista della Casa degli Alfieri di Castagnole Monferrato annuncia la nascita di un Centro d’Arte Mago Povero a Scurzolengo. Lo spazio ospiterà proposte di artisti italiani e internazionali, incontri, laboratori, mostre, eventi teatrali e culturali

Doveva essere solo un magazzino in uno dei tanti capannoni svuotati dalla crisi. E invece è un sogno che diventa realtà. ”Un centro permanente nel quale si potranno visitare i percorsi d’arte che ho creato in tutto il mondo ma che ora voglio mettere al servizio delle nostre comunità, delle nostre scuole, delle nostre famiglie, dei nostri bambini. Oltre alle mie installazioni, ai miei spettacoli e a quelli della mia compagnia, lo spazio ospiterà proposte di artisti italiani e internazionali, incontri, laboratori, mostre, eventi teatrali e culturali”. Era da molto tempo che Antonio Catalano pensava a una casa astigiana per le sue creazioni. E così l’artista della Casa degli Alfieri di Castagnole Monferrato (già Magopovero) annuncia oggi con gioia la nascita di un Centro d’Arte Mago Povero a Scurzolengo.

L’originalità del percorso del potentino è quella di chi dal teatro in senso più proprio è passato ad immaginare e realizzare dei mondi, e dei modi, più complessivi e diretti di fare arte. Senza la gabbia–protezione di un teatro, di uno spazio deputato, di un pubblico preparato. Con il coraggio di chi rifonda l’atto dell’artista, il senso del suo stare in mezzo alla società. Andando oltre la forma dello spettacolo, Catalano si è rivolto al bambino. Non solo a quella età ma a quella qualità dell’uomo che sa stupirsi, meravigliarsi, leggere lo straordinario nel quotidiano, incuriosirsi e reagire agli stimoli, nutrirsi di poesia.

Sono nati gli “universi sensibili”, insieme di spazi fisici (giostre, padiglioni delle meraviglie, cappelle dei meravigliati) e interventi personali (storie, narrazioni, filastrocche, pitture) portati in mezzo mondo: Spagna, Svizzera, Brasile, Russia, Portogallo e Israele. Poi sono arrivati i “mondi fragili” con materiali poveri e naturali (foglie, rami, terra, semi). Così gli universi di Catalano negli anni si sono dilatati. Non solo in quantità di creazioni ma anche di interazioni, laboratori, contaminazioni con artisti di tutto il mondo, performance e collaborazioni. L’artista ha ora appena realizzato per il Piccolo di Milano un “Villaggio fragile di Pinocchio”. E mentre nuovi “villaggi” nasceranno nei parchi parigini, lungo il Canal du Berry, vicino a Francoforte e a Berlino, a Mosca e nel sud della Spagna, con il nuovo Centro di Scurzolengo Asti riuscirà finalmente a riconoscere e vivificare il rapporto con uno dei suoi artisti più significativi.

Stefano Labate
Twitter: @stefanolabate

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