Cerca
Close this search box.
<img src="https://lanuovaprovincia.it/wp-content/uploads/elementor/thumbs/le-opere-degli-jona-alla-guglielminettibrdipinti-stampe-e-documenti-sulla-shoah-56e6918c7615b1-nkiipbbfa33eyhxi76a8nbxo87b80xb4b2wy0f3r0o.jpg" title="Le opere degli Jona alla Guglielminetti
Dipinti, stampe e documenti sulla Shoah" alt="Le opere degli Jona alla GuglielminettiDipinti, stampe e documenti sulla Shoah" loading="lazy" />
Cultura e Spettacoli

Le opere degli Jona alla Guglielminetti
Dipinti, stampe e documenti sulla Shoah

Era di vecchia data l'amicizia tra Eugenio Guglielminetti e la famiglia Jona. Enrica era stata insegnante del futuro scenografo, mentre quest'ultimo, una volta cresciuto in età e sensibilità

Era di vecchia data l'amicizia tra Eugenio Guglielminetti e la famiglia Jona. Enrica era stata insegnante del futuro scenografo, mentre quest'ultimo, una volta cresciuto in età e sensibilità artistica, aveva offerto più di un consiglio a lei e alla sorella Elda su quali opere acquistare per arredare la loro abitazione di piazza Medici. Scomparsi i protagonisti, il legame prosegue con la donazione di parte del patrimonio artistico degli Jona alla Fondazione Guglielminetti.

Nata per volontà di Tullia Jona, nipote delle sopravvissute ai campi di sterminio nazisti Enrica ed Elda, l'iniziativa porterà domenica all'inaugurazione di una mostra dove le opere della famiglia saranno esposte nei locali della Fondazione a Palazzo Alfieri (ore 17, ingresso libero). Il nucleo della donazione consiste in dipinti e stampe del Novecento, firmati da Giovanni Fattori, Giorgio De Chirico, Felice Casorati, Amelia Platone e dallo stesso Guglielminetti, che realizzò anche un toccante ritratto di Enrica Jona.

A fianco della mostra, una sezione documentaria raccoglierà testimonianze della persecuzione subita dalla comunità ebraica di Asti in seguito all'approvazione delle leggi razziali del 1938. Anche questo materiale proviene dall'archivio privato della famiglia Jona, e andrà a integrare documenti e oggetti già custoditi dall'Israt, l'istituto per la storia della Resistenza che collabora all'allestimento della mostra curata da Marida Faussone, Grazia Bologna e Tullia Jona. Opere e testimonianze verranno poi raccolte in un catalogo, in distribuzione da domenica. L'esposizione sarà visitabile fino al 14 dicembre (dal venerdì alla domenica, 16-18), per poi venire riaperta il 16 gennaio.

Da segnalare, nei prossimi giorni, altri due momenti legati alla riflessione storica. A Palazzo Mazzola, oggi (sabato) alle 15 si terrà una tavola rotonda sul saggio "L'uomo del banco dei pegni", pubblicato vent'anni fa dal medievista Renato Bordone. Relatori, tra gli altri, Giacomo Todeschini dell'Università di Trieste e Giovanni Ceccarelli dell'Università di Parma. Lunedì, infine, alle 18 in Municipio Fabrizio Brignolo presenterà "Felice Platone, il sindaco della Liberazione", volume di Laurana Lajolo edito dall'Israt.

Enrico Panirossi

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale