Terzo appuntamento, domenica scorsa alla Biblioteca Astense, con la rassegna “Passepartout en hiver”.
Protagonista è stato Antonio Silvestri, autore di “Montecassino 1943-1944. Da Trieste a Piazza Plebiscito a Napoli” (Team Service Editore), che, presentato da Mario Tanino, ha dialogato con la direttrice della biblioteca Alessia Conti.
Come consuetudine ad aprire l’incontro sono state le opere dedicate al tema da artisti della Cna, in questo caso l’artista e critico d’arte Piergiorgio Panelli e lo scultore Giorgio Grosso.
Chirurgo, infettivologo, direttore del 118, nei suoi cinquant’anni di lavoro Antonio Silvestri ha esercitato a lungo in Italia e in Africa ed ora è medico olistico, ma ha sempre avuto amore e passione per la scrittura. «Tuttavia – ha affermato – non avrei mai potuto diventare scrittore se prima non avessi raccontato questa storia, che è la storia della mia famiglia». È iniziato così un viaggio discreto, delicato e commovente attraverso ricordi, fatti reali, l’amore e la guerra. «E’ la storia della mia famiglia – ha ribadito l’autore – ma anche la storia di tutta quella generazione. Scriverne è stato un dovere».
La vicenda raccontata
Un libro che racconta la fuga da Napoli dei genitori Manuela ed Enrico per potersi sposare, poi il regime, l’arrivo a Trieste. «Lì per un po’ vissero bene», ha spiegato Silvestri. «Hanno incontrato una famiglia istriana e accolto Maria, una ragazzina di quindici anni. Iniziati gli attentati, in cerca di sicurezza si trasferirono a Montecassino». Seguirono la nascita e l’immediata morte di una figlia, il 15 febbraio 1944, tragico giorno del bombardamento dell’abbazia di Montecassino.
Sullo sfondo la guerra, la speranza. Un racconto ricostruito da “ricordi imperfetti”, emozionato ed emozionante, seguito attentamente dai numerosi presenti.
«Cosa ti auguri per il libro?», ha domandato Alessia Conti. «Ho un sogno – ha risposto Silvestri – ovvero che venga divulgato perché, quando frequentavo l’ultimo anno di liceo, mi sarebbe piaciuto leggere un romanzo così. E poi desidero che venga tradotto in tedesco».
La collaborazione della famiglia
Un libro cui hanno collaborato anche i figli e la moglie di Silvestri: Matteo ha illustrato la copertina, Andrea ha scritto una poesia sulla guerra e la moglie ha dedicato un disegno.
«Un romanzo cui hanno influito anche l’incalzare delle guerre in corso – ha concluso l’autore rispondendo a domande del pubblico – una narrazione di fatti e persone reali cui ho dato nomi fittizi per non turbare la sensibilità loro o di eventuali parenti. Una lettura che spero aiuti a diventare comprensivi verso gli altri, senza giudizi».