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Cultura e Spettacoli

I Negrita fanno ballare tra acustica ed elettronica ad AstiMusica

Spazio a vecchi e nuovi brani, ripercorrendo i 25 anni di carriera della band toscana

I Negrita fanno ballare tra acustica ed elettronica ad AstiMusica

Piazza Cattedrale gremita ha atteso con pazienza Godot, che, al contrario del personaggio tratteggiato dalle sapienti mani di Samuel Beckett, è infine giunto dopo una lunga attesa e ha fatto ballare i figli della città di Alfieri, pronti a festeggiare uno dei concerti più attesi di AstiMusica 2019. Un guasto elettrico ha infatti costretto gli organizzatori a lavorare alacremente per permettere il regolare svolgimento dell’evento di venerdì scorso, inizialmente previsto poco prima delle 22 e partito con 45’ di ritardo. L’attesa è stata premiata con un bel viaggio musicale lungo i 25 anni di carriera dei Negrita. Un concerto che per celebrare le “nozze d’argento” della band ha rispolverato brani di album meno recenti, come “XXX” e “Reset”, e accolto nuove sonorità.
Pau ha accolto gli spettatori con “Scusate il ritardo, del resto quando arrivano i Negrita c’è sempre casino in città”, ed è stato bravo a “sciogliere” i quasi 2000 appassionati di piazza Cattedrale, ordinatamente seduti “come a Sanremo” ma ben presto in piedi a ballare con il gruppo toscano. Una prima parte di concerto prettamente acustica, con pezzi quali “I ragazzi stanno bene”, presentato a Sanremo, “In ogni atomo”, l’imperdibile “Ho imparato a sognare”, come sempre accompagnato dall’armonica del frontman, ma anche una parte inedita, con sonorità marcatamente sudamericane e l’omaggio a Rodrigo Amirante (celebre sigla di “Narcos”). Spazio inoltre a “Magnolia”, “Rotoldando verso sud” (applauditissima), “Il giorno delle verità”, cantato da Drigo, “Radio Conga”, “Mama Maè”, resa celebre dal film di Aldo Giovanni e Giacomo, “Il libro in una mano, la bomba nell’altra” e a una versione decisamente inedita di “Greta”, pezzo forse meno conosciuto del repertorio ma ristrutturato con sonorità decisamente intriganti.
E’ nella seconda parte del concerto che però i Negrita hanno veramente fatto scatenare il pubblico astigiano, ballando e saltando con la gente e tornando ai ritmi di inizio carriera. Un rock incisivo ed energico, una scaletta che gli appassionati di lunga data della band non hanno potuto non amare: da “Sex” ad “A modo mio”, rispolverati dall’album “XXX”, per riscoprire “Non ci guarderemo indietro mai” e amare il messaggio di malinconia e speranza contenuto nella recentissima “Non torneranno più”, per concludere con l’immancabile “Gioia infinita”.
«Non torneranno più le mille notti in bianco, la gioventù al mio fianco, Roby Baggio e l’autostop», sono le parole che scandiscono quello che a nostro avviso è il più bel pezzo dell’ultimo album di Pau, Drigo e Mac, che testimonia come le esperienze di vita segnino il percorso di tutti noi, artisti compresi. «Avremo figli da governare e molti rospi da ingoiare, scuse per i peccati se non li avremo già dimenticati», una chiosa che è speranza, ma anche obiettivi e nuovi traguardi da tagliare. Ci sono ancora tante pagine da raccontare per chi “ha imparato a sognare”, e lo farà ancora.

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