Il primo rito si consuma in piazza Cavour. Ogni anno, dal 1992, lAssedio di Canelli si annuncia con la costruzione della porta carraia. E il via ufficiale alla rievocazione storica che, nel
Il primo rito si consuma in piazza Cavour. Ogni anno, dal 1992, lAssedio di Canelli si annuncia con la costruzione della porta carraia. E il via ufficiale alla rievocazione storica che, nel weekend, trasformerà la città in borgo seicentesco. Evoluzione continua, dai rudimentali pannelli degli esordi allodierna, seppur ridimensionata dalle sciabolate ai budget.
La kermesse storica parte proprio da qui, dal portale decorato, limite di demarcazione del potere dei Savoia nel 1613, oggi inizio di un viaggio affascinante ed avventuroso a ritroso nel tempo. Ventiquattresima edizione, al tempo della crisi. Tagli dolorosi (e doverosi) ai budget, meno fronzoli e più sostanza, maggior coinvolgimento dei canellesi e qualche gruppo foresto in meno. «Ma lo spettacolo sarà ancor più maestoso e coinvolgente» annunciano Paolo Gandolfo, assessore alle manifestazioni, e Valerio Jaboc, presidente del Gruppo storico militare.
Due giorni a-ferro-e-fuoco che si veste di teatralità. Finzione scenica resa viva dalla compagnia III° Millennio, ensemble canellese che ha riscritto in parte la kermesse. «Non abbiamo modificato il canovaccio, bensì cercato di presentare la rievocazione storica sotto una veste nuova. Che, peraltro, riprende le prime edizioni dellAssedio, quando streghe e maghi erano una costante. E nessuno se ne lagnava, anzi, erano punto di attrazione e curiosità per turisti e canellesi» sottolinea Gandolfo. Senza rinunciare alla stoccata a chi, nei mesi, ha stigmatizzato la teatralità delledizione 2015 della rievocazione storica rispetto a quelle più rigorosamente storiche del passato. «Nessun cambiamento di rotta sgombra il campo lassessore e vicesindaco – lAssedio è e rimane un fatto darme. Ma, attorno a questo, si possono ricostruire scene e fatti storicamente esatti senza rinunciare alla spettacolarità dellevento».
La battaglia serale nei prati Gancia viene sostituita dal ballo del Sabba e del Fuoco. La cruenta pugna della domenica torna in piazza Cavour, e pazienza se a cavallo della porta del borgo. I Savoia affideranno i panni del Duca Carlo Emanuele I a Piergiuseppe Dus. Il resto è una affascinante cavalcata. Resiste il Testone, la moneta con la quale si acquisterà il diritto a consumare un pasto nelle Hosterie e Taverne. Le seconde triplicate rispetto alle prime: prezzi più bassi, seppur con meno comodità. Anche questo è il prezzo della crisi. Si conferma il picciolo, antico boccalino in vetro obbligatorio nelle degustazioni, osterie e taverne. Spettacolo e divertimento garantiti dai molti gruppi provenienti dal Piemonte e dai figuranti del reggimento scozzese di Southampton, con tanto di gonnellino di rigore.
Giovanni Vassallo