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Il Cucciolo d’Argento resta orfano,il vincitore scappa ad Alba
Cultura e Spettacoli

Il Cucciolo d’Argento resta orfano,
il vincitore scappa ad Alba

Il “Cucciolo d’Argento” di Montiglio resta orfano del proprio tartufo. La consegna del premio più ambito assegnato domenica alla Fiera regionale è senza il vincitore Tino Lorodiaco di Rivalba

Il “Cucciolo d’Argento” di Montiglio resta orfano del proprio tartufo. La consegna del premio più ambito assegnato domenica alla Fiera regionale è senza il vincitore Tino Lorodiaco di Rivalba in gara con un “solitario” da 234 grammi. Proprietario e diamante sono subito corsi ad Alba dopo che l’esemplare è stato venduto via telefono. L’occasione per una dedica a Pro loco e Comune che da sedici anni organizzano l’appuntamento della stagione ed una speciale al sindaco Dimitri Tasso, neo papà del piccolo Alessandro nato poche ore prima.

In concorso 15 piatti, di cui 5 del pregiato Tuber Magnatum Pico (840 grammi complessivi) con podio completato da Lino Plazza di San Damiano (126 grammi) e Domenico Rustichelli di Venaria (138). Altri premi a Iuri Spadoni di Rocchetta Tanaro e Giovanni Notarangelo di Volpiano. Nella sezione del tartufo nero successo al piatto di 2480 grammi proposto dal sandamianese Franco Trinchero che ha preceduto il concittadino Alessandro Plazza (1300 grammi) e Pasquale Cisero di Monale (850). Riconoscimenti poi a: Dario Pastrone di Chiusano, Guido Prunotto di Frinco, Antonella Tavano di Venaria, Mario Ferrante di Piovà Massaia, Massimo Catalani di Cormano, Iuri Spadoni ed Antonio Gaeta di Pocapaglia.

La seconda giornata della kermesse ha regalato il tutto esaurito al pranzo servito dalla Pro loco con circa 700 commensali. Buona l’affluenza di visitatori che per l’intera giornata hanno curiosato tra il centinaio di bancarelle che hanno animato il centro. Tra queste quella dedicato alla solidarietà per la missione africana delle suore San Giuseppe di Torino che hanno rinnovato l’abbinamento con Montiglio e grazie alla solidarietà astigiana potranno finanziare la coltivazione di altri quattro ettari dove seminare mais, fagioli e manioca.

m.s.

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