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Il duo artistico Delta N. A. protagonista su riviste internazionali

«Le nostre opere mostrano il linguaggio universale dell’amore e della cooperazione tra donna e uomo»

Una produzione in continua evoluzione, quella del duo artistico Delta N.A.
Neva Epoque e Alessandro Vignola, questi i nomi della coppia astigiana nota per la particolarità di dipingere e creare sculture simultaneamente a quattro mani, continuano il loro percorso internazionale. Dopo mostre personali e collettive a Los Angeles, Parigi e Montecarlo (solo per citarne alcune), sono stati scelti dalla californiana “580 split” – rivista ufficiale del Mills Art College, una prestigiosa università californiana in cui hanno studiato personaggi illustri come la regista Sofia Coppola o per la pubblicazione di alcune opere. «Il direttore della rivista – sottolineano gli artisti – ci ha espresso il personale gradimento affermando di essere stato colpito dall’uso del colore e dalla composizione dei nostri lavori».
Un risultato cui sono giunti dopo essere stati selezionati tra oltre 800 candidati provenienti da tutto il mondo. L’uscita del numero intitolato “Fever Dreams”, sul quale appariranno le opere del duo astigiano, è prevista per il mese di aprile e si potrà leggere sul sito www.580split.org.

La partecipazione alla mostra in Portogallo

Intanto, nei mesi di gennaio e febbraio, sei loro opere hanno fatto parte di un progetto di Arte Pubblica alla Galeria Brevemente, che ha sede nel sito Unesco Oficinas do Conviento in Portogallo. Un’iniziativa rivolta ad artisti internazionali di riconosciuto talento. «Fino al 27 aprile – raccontano i Delta N.A. – con l’opera “Prospettive inverse” siamo presenti alla collettiva “Frammenti dell’io” presso la sala espositiva della Quo Immobiliaria di Alicante in Spagna». Ad invitarli alla mostra, che ha l’intento di presentare uno spaccato sull’arte contemporanea italiana, è stata la critica d’arte Maria Marchese (anche curatrice insieme a Valeriano Venneri).
«Alla fine dello scorso anno – ricordano ancora Neva e Alessandro, artisti molto attenti al sociale – abbiamo donato l’opera “Joyful” alla fondazione Paideia di Torino che si occupa di bambini con disabilità perché ci sembra giusto portare l’arte a chi, magari, non ha la possibilità di recarsi a una mostra».
A gennaio, oltre a una personale in Toscana, sono stati pubblicati su una rivista di Huston e su “Variant Literature”, trimestrale che per ogni numero sceglie un artista da presentare ai propri lettori.
«Le nostre opere – concludono – mostrano il linguaggio universale dell’amore e della cooperazione tra donna e uomo. Temi nobili che, probabilmente per questo, attirano così tanto l’interesse di riviste e critici d’arte».

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