Un viaggio attraverso secoli di percezioni, pregiudizi e fascinazioni per un’epoca che, in realtà, non è mai esistita. È questo il cuore di “Medioevo immaginato”, il libro di Alessio Innocenti edito da Rizzoli, presentato mercoledì alla Sala Pastrone di Asti nell’ultimo appuntamento della rassegna “Storia dal Medioevo”, anteprima del Festival del Medioevo Astese che si svolgerà a settembre. L’incontro, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, è stato moderato dall’assessore alla Cultura del Comune, Paride Candelaresi, e dalla direttrice dell’Archivio Storico e del Museo del Palio, Barbara Molina.
Alessio Innocenti, archeologo medievale di formazione e noto divulgatore culturale sui social media, ha spiegato come l’idea del libro sia nata dalla volontà di esplorare non solo il periodo storico, ma «il modo in cui lo immaginiamo, lo raccontiamo ancora oggi nei film, nelle nelle serie Tv, nei nei libri». Il titolo “Medioevo immaginato”, ha confessato l’autore, «contiene anche un gioco di parole legato al fatto che è un libro illustrato». La riflessione centrale che apre il testo è provocatoria: «Il medievale è un’invenzione di fondo, cioè una nostra convenzione. Noi abbiamo bisogno di mettere un’etichetta a questi secoli che separavano l’antichità da quello che poi è il Rinascimento. Nasce il Medioevo che appunto è l’età di mezzo». Per rendere l’idea di quanto sia una convenzione successiva, l’autore ha fatto un esempio legato alla stessa Asti: «Se poteste parlare con un vostro concittadino di Asti, l’Asti del X secolo, e gli diceste ‘Stai vivendo nel Medioevo’, lui non capirebbe. Infatti il Medioevo per loro non esisteva, cioè gli uomini e le donne di quel periodo non avevano la percezione di vivere nel Medioevo».
La percezione di quest’epoca ha subìto notevoli trasformazioni nei secoli. Inizialmente, con i primi umanisti come Petrarca, l’età di mezzo assume un’accezione negativa, considerata un’epoca fatta da “secoli bui”. Tuttavia, nel corso dell’Ottocento, si assiste a una riscoperta, spesso influenzata dal Romanticismo e dalla visione delle rovine medievali. «Mentre il mondo antico lo vediamo e ne rimaniamo colpiti con stupore, prendendolo a modello, il Medioevo invece è quella cosa che ancora oggi nei titoli di giornale usiamo con un’accezione negativa: non siamo nel Medioevo oppure è successo un episodio medievale, inteso sempre in senso negativo. Invece il Medioevo ha tra le sue caratteristiche il fatto che nel corso dei secoli è stato continuamente riletto in maniera differente».
Innocenti ha dedicato spazio al modo in cui questa rilettura ha plasmato il nostro immaginario visivo, citando l’arte dei Preraffaelliti, che «fanno di questo ritorno al Medioevo dopo la seconda metà dell’800, il loro programma». Artisti come John Waterhouse hanno dipinto scene ispirate a poemi ottocenteschi su figure medievali, come la Lady di Shalott ispirata al poemetto romantico scritto dal poeta inglese Alfred Tennyson. Questa figura, vista da Alessio Innocenti come chiave interpretativa, era stata anche scelta dal professor Renato Bordone (autore astigiano di di studi fondamentali sul Medioevo) per dire che «quando parliamo di Medioevo, non stiamo guardando direttamente un periodo storico, lo vediamo sempre riflesso in qualcos’altro».
Queste raffigurazioni hanno avuto un impatto enorme, influenzando gli illustratori della cosiddetta “Golden Age dell’illustrazione” e, successivamente, artisti come Walt Disney. È così che le fiabe, spesso prive di un’ambientazione storica precisa, vengono illustrate e associate al Medioevo, creando l’immagine fiabesca del “C’era una volta…”. Film come “La Bella Addormentata nel Bosco” della Disney, ad esempio, si ispirano a questa estetica “medievaleggiante”. Esiste però anche un’altra faccia del Medioevo immaginato, quella più forte e brutale, rappresentata oggi da serie Tv e libri come “Il Trono di Spade”. L’autore George R.R. Martin reagisce contro la visione edulcorata, ispirandosi a episodi storici come la Guerra delle Due Rose per “realismo”. «Dal suo punto di vista il Medioevo storico è realistico – osserva Innocenti – perché è pieno di queste scene fortissime che non troveremmo mai in un in un film Disney».
Infine, non poteva mancare la discussione sugli elementi magici che popolano questo immaginario, come draghi e maghi, presenti anche in saghe moderne come Harry Potter o il Signore degli Anelli. La presentazione del volume ha evidenziato come il Medioevo sia un’epoca complessa, non solo un periodo storico di mille anni, ma soprattutto un’incessante fonte di ispirazione e reinterpretazione, dimostrando quanto il nostro immaginario collettivo sia ancora profondamente legato a questo affascinante “Medioevo immaginato”.
[nella foto un momento della presentazione]