E’ stata inaugurata venerdì scorso la mostra “La pittura di paesaggio. Opere della Fondazione Eugenio Guglielminetti”, composta da 40 dipinti selezionati dal patrimonio della Fondazione, firmati da artisti di Ottocento e Novecento.
«Dal Secondo Ottocento – ha sottolineato Marida Faussone, presidente della Fondazione e curatrice dell’esposizione con Giuseppe Orlandi – le esperienze inglesi e francesi “en plein air” ispirarono gli artisti delle accademie nazionali ad uscire dagli studi. Il motivo del paesaggio divenne così, da frammento decorativo, storico e romantico, composizione autonoma su tele o tavole ad olio dai preziosi riflessi cromatici. Ecco che, allora, la nostra collezione propone al visitatore, ad esempio, le luminose “marine” di Giuseppe Bertini, allievo di Francesco Hayez e suo successore nella direzione dell’Accademia di Brera; dell’astigiano Enrico Secondo Guglielminetti, contrammiraglio della Real Marina, pittore e orientalista; e di Giulio Musso, altro astigiano, allievo di Michelangelo Pittatore».
La mostra comprende anche una sezione del Novecento, nuovo secolo di ricerca estetica. In particolare, tra i due conflitti mondiali, la contemplazione della natura divenne occasione di confronto nelle rassegne regionali e nazionali delle Società Promotrici, documentate ad esempio dalle verdi colline canellesi di Domenico Valinotti e dallo studio campestre di Gino Mazzoli.
Le opere
«E’ una delle mostre temporanee – ha continuato Faussone – che organizziamo grazie al patrimonio della nostra Fondazione, composto da donazioni da parte di artisti (o loro eredi) e di collezionisti. Ogni volta scegliamo un tema diverso, in questo caso il paesaggio. La mostra si articola come sempre tra due sale e il corridoio della sede. Nella prima sala abbiamo esposto opere del Secondo Ottocento e di inizio Novecento; nella seconda quadri degli anni ‘40 e ‘50 del Novecento. Da ricordare, inoltre, che la mostra comprende sempre anche una sala dedicata alle opere di Eugenio Guglielminetti che si possono legare al tema scelto di volta in volta. In questo caso abbiamo optato per una serie di opere figurative degli anni Quaranta. Tra queste “Casa ad Alassio” e “Scorcio di paese”, eseguito con la tecnica a carboncino».
Parole di apprezzamento nei confronti dell’intensa attività della Fondazione Guglielminetti sono state espresse dal sindaco Maurizio Rasero, dall’assessore alla Cultura Gianfranco Imerito e dal presidente della Fondazione Astimusei Mario Sacco, intervenuti all’inaugurazione.
La mostra è visitabile fino all’8 maggio da martedì a domenica dalle 10 alle 19; sabato e domenica su prenotazione al 388/1640915.