Il Pavese Festival 2025 è stato un successo.
Affollati sia gli eventi maggiori – grazie ad artisti del calibro di Paola Turci, Neri Marcorè, Luca Barbarossa, Roberto Mercadini, Francesco Bianconi, Andrea Bosca – sia quelli collaterali. Per diversi giorni, Santo Stefano Belbo è stata una capitale della cultura. Il parterre di nomi è stato certamente impreziosito da quello di Paolo Conte, insignito giovedì scorso del Premio Pavese Musica 2025.
La motivazione
«“Mi piace navigare mari proibiti e approdare su coste barbariche”, come dice Ismaele con la voce di Cesare Pavese nella traduzione di “Moby Dick” – hanno motivato dalla Fondazione Pavese – è una frase in cui c’è molto, se non tutto, del percorso intellettuale di Pavese che, a inizio secolo scorso seppe guardare oltre, per trovare la sua voce, la sua lingua, le sue storie e la sua letteratura.
Con la sua musica visionaria, Paolo Conte ha saputo attraversare confini di genere, tempo e lingua, navigando attraverso mari proibiti e approdando su coste barbariche dove pochi artisti osano spingersi. Come Cesare Pavese nella letteratura, anche Conte nella musica ha varcato le soglie del consueto per cercare altrove, nelle pieghe dell’immaginario, nei silenzi tra le parole, nelle dissonanze dell’anima».
L’opera dell’artista è stata considerata come un viaggio alla scoperta di nuove visioni espressive, uno sguardo che sfugge al già noto e si affaccia sull’inatteso. «In ogni sua canzone, Paolo Conte costruisce narrazioni minime e insieme epiche, viaggi interiori che parlano di malinconia, ironia, desiderio e spaesamento. Come Pavese, Conte è un artista della soglia, capace di mettere in musica il senso dell’oltre: oltre i generi musicali, oltre le mode, oltre le convenzioni. La sua opera è un esempio raro e necessario di poetica del viaggio».
Grande l’emozione alla consegna del premio espressa dall’artista, che per l’occasione ha conversato con la giornalista Giulia Cavaliere, protagonista di una lunga carriera che lo ha reso noto a livello interzionale. Dal 1974 Paolo Conte ha pubblicato oltre venti album. Ambasciatore della musica italiana nel mondo, tra concerti memorabili e opere multimediali, nel 2023 si è esibito alla Scala di Milano e ha esposto i suoi disegni alla Galleria degli Uffizi, confermando la sua poliedrica genialità di artista eclettico.