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SLWJM
Cultura e Spettacoli

Il primo singolo della band SLWJM tra Michael Jackson e Future soul

Pubblicato dall’etichetta Bunya Records, si intitola “Nothin’ But U”. A firmarlo Paolo Longhini, Lorenzo Morra, Davide Mancini e Leonardo Barbierato

Il primo singolo della band SLWJM

Si chiama “Nothin’ But U” il primo singolo della band astigiana SLWJM, uscito venerdì 22 maggio per l’etichetta torinese Bunya Records. Il brano – che anticipa il primo disco, previsto per l’autunno – è stato interamente autoprodotto, registrato e mixato nello studio del gruppo ad Asti.
Le sonorità sono frutto della collaborazione di tutti i membri della band nata nel 2018. A comporla Paolo Longhini, Lorenzo Morra, Davide Mancini e Leonardo Barbierato, tutti ragazzi (l’età media è 27 anni) che fanno della musica la loro professione. Quattro diverse identità musicali che si fondono in un groove dalle ritmiche spiccatamente Future soul e che si rifanno alla nuova scuola black (Hiatus Kaiyote, Robert Glasper, Yussef Kamaal, J Dilla) riprendendo le sonorità e le melodie più tipiche degli anni Ottanta di Michael Jackson. Evocativo il nome scelto per il gruppo: SLWJM, ovvero Slowjam (che tradotto letteralmente significa “marmellata lenta”). Il riferimento è alla terminologia jazz ed indica uno stato d’animo rilassato e una commistione di personalità e stili diversi. Commistione che si ritrova, appunto, nel singolo, che tra l’altro rappresenta un “ponte” tra il lavoro svolto finora e l’album in lavorazione.

Le parole dei musicisti

«“Nothin’ But U” – spiegano i componenti della band – è la dichiarazione d’amore di un ragazzo alla sua ex fidanzata. Lui chiede perdono per gli sbagli commessi, ha bisogno di tempo per rimediare perché il cambiamento personale è sempre complicato, soprattutto nelle relazioni umane. Le ricorda il tempo passato insieme e per recuperare gli sbagli chiede una seconda possibilità, promettendole un vero cambiamento. Chi di noi non è passato da queste dinamiche almeno una volta?».

Il primo EP e i live

Prima di presentarsi in maniera ufficiale al pubblico, la band ha prodotto un EP, intitolato “Undone I” e pubblicato nel 2018. Con questo lavoro hanno messo insieme le loro influenze, che collidono nel Future Soul. Dopo quasi un anno di promozione, in occasione del Torino Jazz Festival hanno collaborato con il music teller Federico Sacchi per organizzare lo spettacolo sold out “Black History Revisited”. Nel 2019 hanno poi collaborato per la produzione “Rec It be” insieme altri 70 artisti da tutta Italia. Sempre l’anno scorso sono entrati nel roster di Bunya Records, etichetta discografica con la quale hanno concluso una campagna su Eppela per la produzione del loro primo disco.
Come band hanno già all’attivo esibizioni dal vivo in realtà importanti quali Dischirotti, Chill Mill Live Room, Off The Corner e si sono già fatti conoscere nel circuito indipendente, in particolare nell’ambiente future soul.
Per quanto riguarda Asti, finora si sono esibiti sul palco della residenza culturale FuoriLuogo e del Diavolo Rosso di piazza San Martino, oltre che al circolo Al Pino e al Vicolo Battisti.

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