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Cultura e Spettacoli
Intervista

Il tenore Enrico Iviglia: «Mi preparo ad un 2026 nel segno di Rossini»

Impegnato a teatro in Italia e Germania, a dicembre tornerà con un nuovo libro, rivolto ai ragazzi, e la rassegna di concerti “Iviglia’s Christmas”

Sarà un 2026 nel segno del compositore Gioachino Rossini per il tenore astigiano Enrico Iviglia.
Attualmente impegnato nel ruolo di Ferrando in “Così fan tutte” di Mozart allo Stadttheater di Dessau, in Germania, il tenore ha una fitta agenda di impegni che segneranno gli ultimi mesi dell’anno.
Enrico, su quali palchi è impegnato attualmente?
Fino al 4 aprile continuerò a cantare in una grande produzione a Dessau, dove mi erò già esibito con “Il barbiere di Siviglia” nel 2022. Nel frattempo, a fine novembre, reciterò nella “Carmen” di Bizet a Valenza e Imperia, così come nell’opera “Così fan tutte” a Civitanova Marche.
Nell’Astigiano è anche impegnato con i concerti sacri legati ai 400 anni della morte del pittore Guglielmo Caccia…
Sì. Il prossimo appuntamento sarà il 15 novembre alle 21 nella chiesa di San Francesco a Moncalvo.
Poi ripartirà, per il terzo anno consecutivo, la stagione “Iviglia’s Christmas”…
Comincerò il 7 dicembre per teminare il 5 gennaio. Farò tappa a San Giovanni d’Andorno (Biella), Desenzano (Verona), Calliano Monferrato, Murisengo, Borghetto Santo Spirito (Savona), Edolo (Brescia). Nello specifico a Calliano proporrò, il 21 dicembre alle 20.45 nel salone Don Lugi Venesia, lo spettacolo “L’amore è una cosa meravigliosa”, in cui canterò arie legate all’amore, accompagnato dalle letture dell’attrice Giorgia Cerruti e dal pianista Andrea Campora. Il fil rouge sarà quindi l’amore anche se, ovviamente, ci sarà spazio per qualche brano natalizio.

Il nuovo libro

Intanto a inizio dicembre uscirà il suo terzo libro. Di cosa si tratta?
Intitolato “Rossini a colori”, è un libro edito da Team Service dedicato ai bambini e ai ragazzi dai 5 ai 13 anni. L’obiettivo è coinvolgere attivamente i giovani lettori: i più piccoli con schede da colorare o disegnare, i più grandi con comprensioni del testo.
Propongo infatti nove capitoli dedicati ciascuno ad un’opera del grande compositore. Così, tra pastelli, curiosità e QR Code, la lirica diventa un gioco.

Il 2026 dedicato a Rossini

Il libro è solo uno dei tasselli di un 2026 all’insegna di Rossini…
Sì. Il prossimo anno tornerò per la quinta volta al Rossini Opera Festival di Pesaro, di risonanza ondiale, nel ruolo di Dormont in “La scala di seta”. Nei mesi precedenti, inoltre, terrò due concerti dedicati a Rossini: uno a Torino e l’altro ad Asti, il 3 marzo, in occasione di una serata del Rotary Club, di cui entrerò a far parte a breve (la cerimonia di spillatura è prevista il prossimo 2 dicembre). Intitolato “Rossini mon amour”, il concerto sarà replicato lungo l’arco dell’anno.
A proposito di Rotary, in occasione dell’evento organizzato dal club, dedicato all’assegnazione del Premio Pertile a Josè Carreras, lei ha consegnato un omaggio al grande tenore. Quale?
Un mazzo di carte, in quanto volevo regalargli qualcosa che rappresentasse la vita dietro le quinte di un artista, che trascorre molto tempo con i colleghi nei “tempi morti”. Lui le ha gradite molto, raccontandomi che giocava sempre con Luciano Pavarotti.

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