Si intitola “Colline di carta” ed è il libro d’esordio di Silvia Perosino. Residente a Rocca d’Arazzo, è illustratrice, tutor di storia dell’arte nella sede astigiana dell’Accademia Belle Arti di Novara e collaboratrice del circolo culturale “I Marchesi del Monferrato”.
Circolo che ha pubblicato il libro in collaborazione con le Edizioni Langhe, Monferrato e Roero, che hanno fornito il supporto tecnico.
“Colline di carta” è il suo libro d’esordio. Cosa l’ha spinta a dedicarsi a questa avventura editoriale?
Non sono scrittrice, ma ho esperienza di stesura testi in quanto ho collaborato con una web tv e il suo blog. Mentre in passato ho scritto su commissione, in questo caso ho avuto l’occasione di firmare testi nella massima libertà, mostrando la mia visione del mondo.
Di cosa tratta il libro?
Comprende sei capitoli in cui parlo di territorio partendo da uno spunto letterario, proponendo itinerari nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo. Tra questi il percorso che va da Asti a Casale Monferrato, sulle orme del tragitto seguito dalla protagonista del romanzo storico “Le dame dipinte” di Rosellina Piano, la cui vicenda si svolge appunto in parte del Piemonte (oltre che a Mantova e in alcuni luoghi della Francia).
Nel primo capitolo, invece, ho preso spunto da “Marcovaldo” di Italo Calvino, in particolare dalla novella “La cura delle vespe”, per poi collegarmi alla scultura dell’alveare nei giardini Alganon di piazza Roma, opera dell’artista Jessica Carroll, e proporre un viaggio tra Astesana e Roero alla ricerca della via del miele. Itinerario che poi raggiunge Montà d’Alba, dove sono presenti due apiari in muratura, reliquie di un’architettura contadina che si è persa e affonda le radici nell’epoca in cui l’apicoltura rappresentava una parte importante dell’economia del luogo. L’itinerario che descrivo comprende infine la tappa a Monticello d’Alba, dove sempre la Carroll ha realizzato una scultura che rappresenta un favo con una piccola ape.
Insomma, si passa da una scultura all’altra lungo un percorso legato al miele, che è il “gusto del territorio” perché specchio della sua biodiversità. Tutti gli itinerari proposti, comunque, rappresentano una visione personale della riscoperta del quotidiano.
Come definirebbe il volume?
Un reportage in cui sfrutto la mia predisposizione al racconto per proporre alcuni momenti più lirici ad altri di più stretta informazione storica. Parlo in prima persona per raccontare ciò che vedo, ciò che sento, invitando chi legge a prendere parte ai percorsi descritti e a riflettere su come si presentano ai suoi occhi. Le considerazioni possono essere molto diverse.
I riferimenti letterari
Quali sono i riferimenti letterari utilizzati?
Sono numerosi: da Beppe Fenoglio a Italo Calvino, da Raffaella Romagnolo a Gianmarco Griffi, che conosco e stimo, e per il quale ho disegnato la copertina del suo romanzo di successo “Ferrovie del Messico”.
Finora è stata protagonista di numerose presentazioni. Quando ad Asti?
Da settembre organizzerò incontri anche in città, oltre che a Vezzolano, dato che uno dei capitoli è incentrato sul suo presepe.
Tengo molto a questi appuntamenti di “scambio” di esperienze con i lettori, durante cui, peraltro, è possibile acquistare il libro, che non è presente in libreria.
Chi volesse ordinarlo può scrivere via mail a: info@marchesimonferrato.com.