È in libreria “War Street – L’inganno demokratico” (4 Punte Edizioni), ultimo romanzo di Antonio Evangelista.
Un libro che trae ispirazione da tempi lontani, da Elisabetta I, dalla pirateria inglese, dalla dinastia Drake, ma anche dal potere finanziario e dai “pirati moderni” che si cibano di informazioni sottratte ai consigli di amministrazione delle Banche centrali.
“Monete, denaro, soldi, cosa non si fa per un pezzo di metallo…”, dice un personaggio del libro. Ed è questo l’argomento sempre attuale attorno a cui tutto ruota, in grado di scatenare guerre e inganni.
Una storia inventata, seppur realistica, «con accenni allo scandalo della City di Londra e a quello dei lingotti al tungsteno – sottolinea l’autore – e dove la figura di un banchiere dell’alta finanza si muove tra i retroscena dei conflitti degli ultimi trent’anni».
Un romanzo, scritto nel 2017, che potrebbe sembrare appartenente al genere della fantapolitica, ma che invece è tristemente profetico.
Chi è l’autore
Nato a Catania e laureato in Giurisprudenza, Evangelista ha iniziato la carriera investigativa coordinando la Polizia giudiziaria alla Procura di Asti per passare poi all’Onu e all’Unione Europea come investigatore internazionale. Un lavoro che lo ha portato a indagare su crimini di guerra, terrorismo e mafie balcaniche. Dal 2010 al 2012 è stato anche consigliere del Ministro dell’interno e del direttore della Polizia della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina.
Nel 2011, con la delegazione italiana, ha partecipato alla conferenza internazionale in Cina su “Crimine organizzato e terrorismo nei Balcani” e ha chiuso la sua carriera nel 2022, dopo sette anni come esperto di antiterrorismo in Giordania, inviato dall’Interpol di Roma.
Una vita che lo ha portato a vedere guerre e dolore, inganni e disinformazione, ma anche corruzione e avidità. “War Street” è thriller, denuncia, è un “dietro le quinte” della storia, un viaggio che accompagna il lettore dentro meccanismi spietati e veri, tradimenti e segreti.
La storia
Nello specifico, racconta la storia di Jacob Drake, anziano e potente banchiere, e di due orfani russi separati alla nascita, adottati e cresciuti in due Paesi molto diversi. Uno ragioniere e geniale insider della Banca d’Inghilterra, “in grado di capire situazioni attraverso dettagli come il linguaggio del corpo, e quindi di carpire informazioni cruciali per operare in Borsa e attuare mosse strategiche”. La sorella, invece, nipote del direttore del Servizio Segreto russo e direttrice della Biblioteca Nazionale.
Il romanzo cattura il lettore grazie al ritmo incalzante e alla brillante scrittura, ma anche alla profonda conoscenza di ciò che scrive. Come l’attentato terroristico di matrice islamica del 13 novembre 2015 al Bataclan di Parigi a proposito di cui, poche settimane prima, Antonio Evangelista aveva intercettato e segnalato un tweet sospetto. E sarà proprio il Bataclan, quella “sala da spettacolo” costruita poco dopo la metà del 1800, il soggetto del suo prossimo romanzo.