Si intitola "La ferrovia che non c'è più" la mostra che verrà inaugurata oggi (sabato)? alle 18 allo spazio Vinci. Si tratta di una esposizione che attraverso 90 pannelli, 500 foto e
Si intitola "La ferrovia che non c'è più" la mostra che verrà inaugurata oggi (sabato)? alle 18 allo spazio Vinci. Si tratta di una esposizione che attraverso 90 pannelli, 500 foto e numerosi cimeli racconta la nascita e lo sviluppo delle linee ferrate nell'Astigiano. L'iniziativa è a cura del Dlf, della Biblioteca Luigi Viola e dello Spi Cgil, che propone la mostra come un momento per raccontare un modello di sviluppo ormai entrato in crisi. Il materiale documentario allo spazio Vinci vuole anche essere uno spunto per guardare al presente e ragionare sul futuro dei trasporti locali.
Dopo la rapida espansione nella seconda metà dell'Ottocento, le tratte verso Chivasso, Casale, Acqui su cui si concentra la mostra sono oggi tutte chiuse o ridimensionate. «Una questione che attiene anche al paesaggio -? spiega l'architetto Giovanni Currado, uno dei curatori insieme al docente Edoardo Angelino -? di cui queste ferrovie sono ormai parte integrante. Ed è grazie a queste linee che la viticoltura si è potuta sviluppare e ci ha portato, tra l'altro, a venire riconosciuti dall'Unesco come patrimonio dell'Umanità.» Un ampia sezione è dedicata alle proposte di recupero delle tratte, sia a scopo turistico che per i pendolari. La mostra resterà poi aperta fino al 12 ottobre con orario 15?19.
e.p.r.