Si chiamano “gioielli fantasia”: collane, spille, orecchini e bracciali utilizzati nel cinema dagli anni Trenta in poi
Si chiamano “gioielli fantasia”: collane, spille, orecchini e bracciali utilizzati nel cinema dagli anni Trenta in poi. Creazioni strepitose di designer che seppero trasformare materiali poveri in oggetti su cui si posavano gli occhi di tutti. Niente oro, né pietre preziose, la ricchiezza di questi monili era tutta nel genio di chi li realizzava. Palazzo Mazzetti ospiterà fino a ottobre una mostra con oltre 500 esemplari di Gioielli Fantasia provenienti dalla Collezione personale di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
L’inaugurazione è in programma oggi alle 18, l’esposizione resterà poi visitabile fino al 2 ottobre, tutti i giorni dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 18.30. La storica dimora astigiana, scrigno di raffinate raccolte di intagli, si offre come luogo ideale per percorso che traccia l’evoluzione della Costume Jewelry e racconta una storia articolata e affascinante, dalle riproduzioni di gioielli classici alle creazioni pop degli anni ‘50 e ‘60. Ma già fin dagli anni Trenta nascono ornamenti bellissimi e poco costosi che gli studi cinematografici di Hollywood non esitano ad adottare, facendoli diventare protagonisti della stagione d’oro del cinema americano. Sono i gioielli indossati sugli abiti di scena dalle dive del cinema come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Bette Davis e Vivien Leigh.
Il leggendario Joseff crea monili per centinaia di pellicole di grande successo, tra cui “Via col Vento”. Ma anche le first ladies, come Mamie Eisenhower e Jacqueline Kennedy Onassis, non perdono l’occasione di esibirli in occasioni pubbliche. “Splendidamente falso”, “Trifari da Napoli a New York”, “Il gioiello va in scena”, “Dalla creatività al design”, “Ditelo con i fiori”: sono solo alcune delle sezioni del percorso espositivo arricchito da pannelli illustrativi, immagini e proiezioni. Biglietto intero 5 euro, ridotti 3 euro.
e.p.r.