Terminerà al Teatro Alfieri, domenica 19 febbraio alle 21, la tournée 2022/2023 di “Tradimenti”, spettacolo che ha debuttato prima della pandemia.
Inserito nella stagione teatrale in corso, realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, vedrà in scena Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi, che cura anche la regia.
Lo spettacolo, prodotto da Elsinor, è la messa in scena dell’omonima opera che il Premio Nobel per la letteratura Harold Pinter ha presentato per la prima volta al pubblico londinese nel 1978. La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa a ritroso, dalla fine agli esordi. Al centro un triangolo amoroso: lei, il suo amante e suo marito, che sono migliori amici. Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare. Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare.
Il testo di Pinter rivive sulla scena in un allestimento sanguigno e asciutto dove le parole non dette, i pensieri taciuti, le azioni nascoste riempiono le vite dei tre protagonisti, invadono gli spazi e irrompono con forza minando tutte le loro relazioni.
Parla Stefano Braschi
«E’ un capolavoro di Pinter – commenta Stefano Braschi – una scrittura comunque molto vicina anche ad un sentire moderno. La particolarità di questo testo è che va al di là del tema indicato nel titolo – il tradimento coniugale – estendendo il concetto al tradimento legato al tempo e alla memoria».
«La regia di Sinisi – continua – ha giocato nel rispetto completo del testo, anche perché è una delle condizioni stabilite da chi cura i diritti d’autore di Pinter. Detto questo, c’è stato un lavoro molto forte della regia di Sinisi che non indugia nella crudeltà che sottende ai rapporti interpersonali del terzetto».
La storia è ambientata dal 1968 alla fine degli anni Ottanta, nella classe agiata, dove protagonisti sono tre intellettuali già avanti nella coscienza dei tempi che cambiano. La crisi dell’amicizia, dell’amore e della fedeltà si inserisce quindi in un contesto sofisticato.
Accanto ai tre protagonisti, quasi un quarto personaggio, il “non detto”. «Pinter – conferma Braschi – è famoso nel mondo del teatro per le pause, che diventano quasi una partitura musicale, distinte dal silenzio in termini di numero di secondi. Ma Sinisi è andato oltre, dichiarandole al pubblico nel monolite luminoso presente sul palco, insieme alle didascalie che indicano luogo e data di svolgimento delle varie scene.
La scenografia di Federico Biancalani, che collabora da parecchi anni con Sinisi, infatti, è profondamente legata alla scelta registica».
Ma tra i personaggi esiste un capro espiatorio o sono tutti vittime e carnefici? «Sono abbastanza crudeli tutti e tre, anche se in maniera diversa. Ma nel finale a ritroso, quindi all’inizio della storia, si ha la percezione della grande tenerezza che suscitano, caratterizzati dalle loro debolezze».
Biglietti
Biglietti (23 euro platea, barcacce, palchi; 18 euro loggione) disponibili alla cassa del Teatro Alfieri, aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17, e il giorno dello spettacolo dalle 15; online su www.bigliettoveloce.it e www.allive.it .
Info e prenotazioni 0141.399057-399040, www.teatroalfieriasti.it.