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Cultura e Spettacoli

In un libro i Bergoglio astigiani
prima del viaggio in Argentina

Dal giorno della nomina al soglio pontificio (13 marzo 2013) si è detto e scritto molto delle origini astigiane di Papa Francesco e in tanti si sono cimentati nel ricostruire quella che era la

Dal giorno della nomina al soglio pontificio (13 marzo 2013) si è detto e scritto molto delle origini astigiane di Papa Francesco e in tanti si sono cimentati nel ricostruire quella che era la famiglia Bergoglio ai tempi della permanenza tra Portacomaro, Torino e Asti città. Recentemente è stato pubblicato l'interessante libro scritto a due mani da monsignor Vittorio Croce, vicario del vescovo Ravinale, e Stefano Masino, giornalista e appassionato di storia locale. "Una famiglia di nome Bergoglio" (edizioni Gazzetta d'Asti – 10 ?) è una precisa ricostruzione dei numerosi aspetti astigiani della famiglia Bergoglio, dal trisnonno di Papa Francesco, Giuseppe, passando per i nonni paterni, Giovanni Bergoglio e Rosa Vassallo, fino al padre, Mario Bergoglio, nato a Torino nel 1908.

«Da quando è diventato Papa, ogni giorno esce un libro su di lui e quindi la nostra idea non è stata quella di scrivere un libro biografico o troppo incentrato sulla sua persona – spiega Stefano Masino – E' l'astigianità della famiglia Bergoglio e soprattutto la figura del padre Mario che per me è stata una novità dal momento che poco si sapeva a riguardo». Nel libro si ricordano molti episodi della permanenza astigiana dei Bergoglio ma anche il viaggio in Argentina, sulla scia della grande emigrazione degli italiani. «Anche se la famiglia Bergoglio, ai tempi della partenza, non rientrava nella categoria dei poveri partiti in cerca di fortuna ma apparteneva alla media borghesia» puntualizza l'autore. Tante le curiosità presenti nel libro, alcune che riguardano l'attività di nonna Rosa Vassallo nell'Azione cattolica astigiana e nel gruppo parrocchiale di Santa Maria Nuova.

Viene poi ricordata un'incredibile coincidenza, il fatto che l'attuale Papa ha rischiato addirittura di non nascere. Suo padre e i suoi nonni avevano programmato di partire per l'Argentina nell'ottobre del 1927 acquistando i biglietti per imbarcarsi sul piroscafo Principessa Mafalda. I Bergoglio scamparono ad una possibile morte perché, in attesa di vendere dei terreni, spostarono la partenza al 1° febbraio 1929: il Principessa Mafalda non giunse mai a destinazione perché naufragò poco prima della fine del viaggio, vicino alle coste del Brasile. Per le autorità italiane si contarono 314 morti, mentre i giornali sudamericani parlarono di oltre 650 vittime. L'affondamento fu il disastro navale italiano più grave del Novecento e ancora oggi il piroscafo è conosciuto come il Titanic italiano.

Il libro riporta anche luoghi, persone ed eventi astigiani che si collegano alla famiglia Bergoglio in un inedito quanto originale tour alla scoperta di località, chiese, strade e tradizioni ancora esistenti oggi, pronti per essere scoperti e apprezzati, pensando ad Asti e alla sua provincia come una terra dove la fede ha sempre avuto un ruolo importante nella quotidianità della maggior parte delle famiglie, compresa quella di Papa Francesco. Il libro può essere acquistato al Pellicano, il Punto o alla Gazzetta d'Asti.

Riccardo Santagati

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