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Pinsoglio mostra Alfieri pop
Cultura e Spettacoli
Arte

Inaugurata la mostra “Alfieri pop”, racconto scanzonato della vita del poeta

A firmare i dipinti, in esposizione nella chiesa di San Martino fino al 3 marzo, il pittore Filippo Pinsoglio

E’ visitabile fino al 3 marzo, presso la sacrestia della chiesa di San Martino, la mostra “Alfieri pop”, che venerdì scorso ha inaugurato la “tre giorni” degli “Incontri alfieriani”. Ovvero, un ciclo di appuntamenti, organizzati in occasione dell’anniversario di nascita dell’illustre poeta astigiano Vittorio Alfieri, che cade il 16 gennaio 1749, promossi da Amministrazione comunale, Fondazione Centro di studi alfieriani, parrocchia e gruppo culturale di San Martino.
La mostra, che comprende circa 20 opere, è un racconto scanzonato per immagini della vita di Vittorio Alfieri da parte del pittore astigiano Filippo Pinsoglio.

Le parole di Carla Forno

A commentare i quadri, in occasione dell’inaugurazione, Carla Forno, direttrice della Fondazione.
«Pinsoglio – ha affermato – è stato rigoroso nella scelta dei momenti più significativi da ritrarre basandosi sulla “Vita”, il testo autobiografico nato nel 1790, quando Alfieri viveva a Parigi, in cui parla molto di sé suddividendo la sua vita in quattro periodi – infanzia, adolescenza, giovinezza e virilità – in forma romanzata. Per ogni dipinto Pinsoglio è partito da una citazione famosa (ad esempio, un’opera d’arte) per procedere con il suo gusto per il colore e il suo intento di rendere contemporaneo il poeta, inserendo elementi che lo possano rendere cittadino di oggi, come gli occhiali da vista, la Fiat 500 o il telefono cellulare. Un racconto scanzonato, quindi, che può incontrare anche il gusto di giovani e bambini».

I dipinti

Tra i quadri esposti quelli relativi a due episodi della giovinezza. «Una volta terminato il periodo dedicato ai viaggi in Europa, dal 1766 al 1772 – ha spiegato Carla Forno – Alfieri si stabilì a Torino, in un alloggio in affitto in piazza San Carlo. Aveva 23 anni, non era ancora uno scrittore, ma era giovane, bello, ricco e percorreva le principali strade di Torino a cavallo, compiaciuto di sé. Un periodo in cui intrecciava anche appassionate relazioni amorose. In questo quadro, che sembra un’incisione di fine Seicento, Pinsoglio interviene con ironia, raffigurando Alfieri che attraversa piazza San Carlo e bordo di una Fiat 500».
Accanto l’episodio successivo, che solitamente viene attribuito erroneamente al periodo dell’infanzia. «Nella casa di piazza San Carlo – ha proseguito – nacque la sua terza relazione amorosa, quella con una nobildonna anziana e sposata, Gabriella Falletti. A 24 anni, però, cominciò a rendersi conto che doveva porre fine a quella passione che cominciava a considerare sguaiata, per cui cercò di esercitare un controllo sulla sua volontà, adottando come soluzione estrema quella di farsi legare alla sedia. Un’immagine, questa, solitamente attribuita al periodo dell’infanzia e legata alla necessità di incrementare la forza di volontà nello studio».
«In questo quadro – ha quindi aggiunto – emergono l’inquietudine di Alfieri, che cominciava a rifiutare la vita che aveva condotto fino a quel momento a Torino, e due dettagli contemporanei: l’orologio, che rappresenta anche il fatto che il tempo della giovinezza sta terminando, e la macchina da scrivere Olivetti posta sulla scrivania».
La mostra racconta poi altri episodi, dalla “punizione della reticella”, inflitta ad Alfieri quando era bambino, a due momenti del viaggio a Madrid, in gioventù, fino alla fuga da Parigi, quando l’evolversi della Rivoluzione francese nel periodo del Terrore aveva frantumato i suoi ideali, cancellando la possibilità della nascita di una monarchia costituzionale sul modello di quella inglese.

I personaggi astigiani

La mostra termina con alcuni dipinti che raffigurano i personaggi astigiani più in vista o che hanno sostenuto il ciclo di appuntamenti dedicati ad Alfieri, dal parroco padre Luigi Testa al sindaco Maurizio Rasero.
Gli “Incontri alfieriani” sono stati promossi in collaborazione con istituto di musica Verdi, cioccolateria Barbero, Comitato Palio San Martino San Rocco e “Teatro & territorio”, con il contributo di Asti Energy ed Ela.

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