Maturità e sensibilità emergono dalla mostra di fotografie e poesie di Beatrice Roberto, intitolata “Lost in translation”, inaugurata venerdì scorso nello Spazio Cabiria di Sala Pastrone.
Accolto da un pubblico numeroso, il progetto della giovane artista astigiana indaga un tempo di crisi e smarrimento interiore. «Un’esposizione, questa, che considero una sorta di naturale evoluzione della mostra di un anno fa intitolata “Si alza il vento”», ha spiegato Beatrice Roberto, iscritta all’Università di Lettere moderne a Pavia e corrispondente per il magazine online “artesettima.it”.
“Lost in Translation” è infatti più concettuale e profonda. Il suo tema centrale è quello della difficoltà di comunicazione con gli altri ma, spesso, anche con se stessi. Il senso di perdita e di confusione – aggiunge – si avverte anche a vent’anni e può generare sia aspettative che possibilità».
Principi difficili che Beatrice ha espresso con originali scatti su supporto digitale e analogico, in bianco e nero e a colori. Fotografie spesso frutto di viaggi a Roma, Assisi, Fuerteventura, Praga, nel sud della Francia o a Vienna, ma che ritraggono anche colline astigiane oppure amici e familiari, oltre a sé stessa.
Il percorso espositivo
Il percorso è diviso in tre segmenti accompagnati da poesie a sua firma. La prima sezione, “Perdersi”, riflette le insicurezze odierne ed è costituita da fotografie analogiche in bianco e nero e dalla poesia “I bambini”; la seconda, “Finestre”, è composta da fotografie su pellicola a colori e dalla poesia “Deserto rosso, latino”. Infine la terza sezione, con scatti su supporto digitale, è intitolata “Il viaggio”, con la poesia “Alle nostre case finestre accese”. “Fa paura scrivere se la stasi di un viandante è la tua – dice l’artista – questo è l’impasse, il liquido in cui galleggiare, la pagina bianca che fa paura…quella pagina che può ancora essere scritta”.
“Lost in Translation” è visitabile fino all’11 aprile negli orari di apertura di Sala Pastrone.