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Taglio del nastro

Inaugurata a Palazzo Mazzetti la mostra “Mario Perosino. Il canto delle muse enigmatiche e dei malinconici guerrieri”

Come elemento di unione con l’esposizione “Volti e colori del Palio di Asti”, il rione Cattedrale ha esposto i costumi storici utilizzati dal 1967 agli anni Ottanta

E’ stata inaugurata ieri pomeriggio (venerdì), a Palazzo Mazzetti, la mostra “Mario Perosino. Il canto delle muse enigmatiche e dei malinconici guerrieri”, monografica dedicata a uno degli artisti più originali del secondo Novecento astigiano.
Visitabile fino al 14 settembre, l’esposizione offre un viaggio nell’immaginario colto, fantastico e visionario del pittore autodidatta nato ad Asti nel 1930 e mancato nel 2008. Attraverso un’attenta selezione di opere, la mostra ripercorre i temi più cari all’artista: le enigmatiche dame rinascimentali, i gladiatori e i guerrieri grigliati, le architetture oniriche, le nature morte animate da oggetti simbolici e teatrali e le contaminazioni tra sacro e profano. Un universo ricco di riferimenti colti – da Caravaggio ad Arcimboldo, da El Greco a Klimt – rielaborati con un linguaggio personale, fatto di colori vividi, strutture decorative complesse e simbolismi inquieti.

Le parole di Francesco Antonio Lepore

«E’ la terza mostra estiva che inauguriamo quest’anno dopo “Guglielmo Caccia 2025” e “Volti e colori del Palio di Asti” – ha sottolineato Francesco Antonuio Lepore, presidente della Fondazione Asti Musei, in occasione del taglio del nastro – che ha in comune con le precedenti due elementi: il territorio e il Palio, dato che quest’anno celebriamo i 750 anni della corsa. In particolare, questa esposizione segue un percorso scientifico che abbiamo avviato, come Fondazione Asti Musei, l’anno scorso in occasione della mostra omaggio a Carlo Carosso: recuperare i grandi artisti del territorio che, in base agli esiti della loro ricerca artistica, avrebbero meritato una maggiore notorietà a livello nazionale, come nel caso della ricca produzione artistica di Perosino, peraltro estremamente attuale, su cui si era concentrata già in passato la Fondazione Guglielminetti con alcune mostre tematiche».

Il percorso espositivo

L’esposizione, che si sviluppa nell’ala sinistra del piano terreno, comprende 60 dipinti – in grande maggioranza quadri ad olio su tela – divisi in cinque sezioni tematiche: nature morte, dense di oggetti e rimandi simbolici; sacro e profano, tra Madonne, santi e mitologie reinterpretate; figure fantastiche, regine e guerrieri grigliati e gladiatori, protetti da armature fiabesche e carichi di inquietudine; architetture irreali, tra sogno e steampunk; muse enigmatiche e malinconici guerrieri, sospesi tra storia, letteratura e idealizzazione. Attraverso fotografie, documenti e materiali biografici, si può anche riscoprire il percorso di vita di una figura schiva e riservata, ma profondamente radicata nel tessuto culturale astigiano.

I costumi storici del rione Cattedrale

Mario Perosino fu infatti anche autore di uno dei primi dépliant per il Palio di Asti nella ripresa del 1967 (esposto in una teca all’interno della mostra “Volti e colori del Palio di Asti”, ospitata nell’ala destra del piano terreno di Palazzo Mazzetti). «Come elemento di unione tra le due esposizioni – ha concluso Lepore – nei sotterranei del palazzo abbiamo allestito la mostra intitolata “Presenze – Costumi storici del rione Cattedrale”. Curata dalla Commissione artistica del rione, propone una selezione di abiti storici utilizzati nei cortei della Cattedrale, rione di cui fa parte Palazzo Mazzetti, dal 1967 all’inizio degli anni Ottanta.
La mostra incentrata su Perosino, a cura di Francesco Antonio Lepore con la collaborazione di Andrea Rocco, conservatore dei beni di Palazzo Mazzetti, e Giordana Perosino, figlia del pittore scomparso, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e la sponsorizzazione del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.

Ingressi

L’ingresso alla mostra, che dispone anche del catalogo a cura di Francesco Antonio Lepore, è compreso nello Smarticket che consente di visitare i sei siti della Fondazione Asti Musei (Palazzo Mazzetti, Cripta e Museo di Sant’Anastasio, Palazzo Alfieri, Museo Guglielminetti, Domus Romana, Torre Troyana). Il costo del biglietto è pari a 10 euro (intero) e 8 euro (ridotto per ultra 65enni, under 18, studenti universitari con tesserino e residenti ad Asti e provincia). L’ingresso è consentito tutti i giorni dalle 10 alle 19 (ultimo accesso alle 18).

Photogallery a cura di Mariagrazia Billi

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