E' stato un incontro pieno di emozione e di simpatia quello di Renato Accorinti, sindaco di Messina con la città di Asti. Accorinti, un anno fa, era balzato alle cronache per aver esposto,
E' stato un incontro pieno di emozione e di simpatia quello di Renato Accorinti, sindaco di Messina con la città di Asti. Accorinti, un anno fa, era balzato alle cronache per aver esposto, nell'esercizio delle sue funzioni, la bandiera "arcobaleno", citando la Costituzione e il richiamo del presidente Sandro Pertini a "svuotare gli arsenali e trasformarli in granai" come presidio contro tutte le guerre. Un evento che aveva scandalizzato due generali, che non sopportando la vista della bandiera della pace avevano disertato la commemorazione del 4 novembre di Messina.
Una notizia che aveva particolarmente colpito i "bimbisvegli" della 3 C della Rio Crosio che hanno voluto contattarlo e invitarlo ad Asti. Una ricerca su internet ha prodotto il numero di telefono del Comune di Messina e il loro maestro, Giampiero Monaca, ha preso appuntamento per una chiamata in viva voce cui ha partecipato tutta la classe. Accorinti, seppur al telefono, ha entusiasmato i piccoli parlando di ambiente, di pace, di Peppino Impastato e Ghandhi. Una simpatia che si è rinvigorita quest'anno, alla marcia della Pace Perugia-Assisi dove è stata portata la grande bandiera realizzata dai "bimbisvegli" insieme ai loro compagni delle altre classi.
Alla stessa marcia era presente Accorinti che ha voluto vedere la grande bandiera astigiana e ha proposto un incontro nella nostra città. Detto fatto, nei giorni scorsi il sindaco di Messina ha avuto modo di incontrare i suoi piccoli amici astigiani, presenti insieme alla 3 M della scuola Martiri della Libertà sul paco del Centro Giraudi. Accorinti ha ricordato che il nemico da temere non sono gli altri ma quel che cova dentro di noi. Sono risuonate le parole di Luther King "Non mi fa paura la cattiveria dei malvagi ma l'indifferenza degli onesti e "I Care" di don Milani: impegno di partecipazione ad saper sentire l'altro e prendersi cura delle situazioni e delle persone. «Essere in pace non significa starsene in panciolle, ma saper sentire la continuità con gli altri, un fremito interiore che conduce all'azione, all'impegno, all'empatia. Essere in pace è partecipazione» ha detto il sindaco di Messina.
Al termine dell'incontro i commenti da parte dei piccoli e dei grandi sono stati dapprima riservati, poi pian piano un fiume in piena. «Ho ripensato a tutte le cose belle che mi sono successe nella mia vita» dice Niccolò con una lacrima calda che gli solca il viso, esprimendo tutti i sentimenti che traboccano dal suo cuore di 8 anni mentre M.P. di 13 anni afferma sicura: «Ho capito l'importanza della Pace, che, per poter essere raggiunta ha bisogno dell'impegno e della collaborazione di tutti, anche del sacrificio. La Pace si fa a parole (con il dialogo) e con le azioni». La coda dell'emozione dell'incontro con Accorinti la racconta il loro maestro Monaca: «Gran parte dei bambini, rientrati in classe, ha disegnato spontaneamente girotondi, turbini, spirali, nodi».