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L’obsoleto che porta al rinnovamentoEcco il secondo album dei Madwork
Cultura e Spettacoli

L’obsoleto che porta al rinnovamento
Ecco il secondo album dei Madwork

Nati nel 1999, i Madwork sono tra le band astigiane più longeve ed eterogenee dell’area “metal”. Dal progressive degli esordi alla contaminazione con elettronica e industrial, hanno mantenuto

Nati nel 1999, i Madwork sono tra le band astigiane più longeve ed eterogenee dell’area “metal”. Dal progressive degli esordi alla contaminazione con elettronica e industrial, hanno mantenuto connotati melodici ed heavy. Alle spalle un demo (“Leaving All Behind”, 2003), un primo album (“Overflow”, 2005) e un secondo, “Obsolete”, uscito il 15 settembre per la storica etichetta italiana Underground Symphony e prodotto da Marzio Francone. La band è composta da Luca “Binko” Bincoletto (tastiere e programmazioni), Beppe “Jago” Careddu (voce), Mirco “Trigger” Maggiora (basso), Fabio “Spike” Nora (batteria), Chris “Red Oni” Rosso (chitarre).

Perchè otto anni di distanza tra il primo e il secondo album?
Per motivi principalmente legati ai prolungati periodi di indisponibilità dei componenti della band fino a quando la necessità di rivivere la musica a tutto tondo è tornata prepotentemente.
Si nota uno sviluppo nelle vostre direttive sonore…
Cercavamo una direzione stilistica omogenea. Identificato il sound, grazie al nostro produttore, abbiamo utilizzato un metodo di composizione per noi nuovo, quasi “live”, spesso al limite dell’improvvisazione, ma davvero efficace.
Perché il titolo “Obsolete”?
Rimanda al concetto di antiquato che diventa inutile, ma anche preludio al necessario rinnovamento. Una parola affascinante. C’è inoltre un riferimento diretto tra il nostro cantante, il titolo e la lingua araba: un enigma che lasciamo ai più curiosi.

Come si arriva a un contratto con la Underground Symphony?
La conoscenza con loro risale a diversi anni fa. Quando il disco ha cominciato a prendere un’identità chiara ci siamo proposti per una collaborazione che si è consolidata in un contratto discografico.
Siete reduci da un tour nei paesi baltici con gli Hypocrisy, importante metal–band svedese…
Un’esperienza fantastica, la risposta del pubblico è stata calorosa. Suonare all’estero, e con un’organizzazione altamente professionale, ha avuto un impatto positivo sulla percezione della nostra identità musicale. Da ripetere.

Concerti in programma?
Il calendario è in via di definizione, con due appuntamenti confermati: “Good Music Live” a Torino (11 ottobre), Officine Sonore a Vercelli (30 novembre).
Videoclip?
Per il brano “Traum”, primo singolo dell’album. Uscirà a breve e si concentra sul tema del sogno. E’ stato girato dallo staff di Alex Bufalo della Violex Video di Torino.
Dove comprare l’album?
Nei negozi di dischi, sul sito nostro e dell’etichetta o i digital store. Ci trovate su www.madwork.net o su facebook.com/madworkband

Luca Garrone

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