Sarà la Douja d’Or che abbandonerà l’Enofila per i palazzi del centro città. E che proporrà vini di una eccellenza ancora superiore al passato

Sarà la Douja d’Or che abbandonerà l’Enofila per i palazzi del centro città. E che proporrà vini di una eccellenza ancora superiore al passato, capitanati dai “super oscar”. E’ emerso lunedì alla conferenza stampa di presentazione delle etichette vincitrici del 44° Concorso enologico nazionale Douja d’Or di vini doc e docg. A diramare i risultati Renato Goria, presidente della Camera di Commercio, affiancato dal vice Maurizio Rasero e dal direttore dell’Onav Michele Alessandria.

«Quest’anno – ha esordito Goria – abbiamo voluto premiare, ancor più del passato, l’eccellenza, portando il punteggio minimo per passare la selezione da 85 a 87. Di conseguenza i vini premiati sono scesi a 355 (su 1.010 vini presentati, provenienti dalle 20 regioni italiane) di cui 151 appartenenti al territorio Langhe, Roero e Monferrato e 74 all’Astigiano».

Un rigore che si è riflettuto anche nella selezione dei vini premiati con l’Oscar (il cui punteggio non può scendere sotto 90). «Anche quest’anno – ha spiegato Alessandria – l’Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori vini, ndr) ha avuto il compito di selezionare i vini in concorso. L’elevato rigore utilizzato nella selezione ha determinato il fatto che siano stati decretati 24 oscar (contro i 45 dell’anno scorso), che potremmo quindi definire “super oscar”. In questo caso la valutazione non si basa solo sul punteggio, ma su una valutazione globale legata al concetto di eccellenza».

Alessandria ha poi sottolineato come le commissioni siano state favorevolmente impressionate «dai grandi vini rossi, non solo piemontesi, da alcuni bianchi aromatici di grande ricchezza e dai passiti del centro e sud Italia, tutti dotati di grande pienezza».

Elisa Ferrando