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Zecchino Mirandola e Orlando
Cultura e Spettacoli
Arte

L’abbraccio come filo conduttore delle opere di Paolo Spinoglio in “Pietas”

Inaugurata al Museo diocesano la mostra antologica in omaggio allo scultore mancato nel 2002 a soli 46 anni

Inaugurata sabato scorso al Museo diocesano di via Natta la mostra “Pietas – sculture e disegni di Paolo Spinoglio”.
Il tema trattato dallo scultore (scomparso nel 2002 a soli 46 anni) è un corpus di sculture d’ispirazione religiosa avente per soggetti la Crocifissione, la Deposizione di Cristo dalla croce e la Pietà, ovvero Maria che sorregge il corpo esanime di Gesù. «Personalmente – ha confidato il direttore del museo, Stefano Zecchino – ho avuto la fortuna di conoscere questo grande artista, di frequentare casa sua e il laboratorio a Mombercelli e, da quando dirigo il museo, l’idea di dedicargli una mostra è sempre stata un mio desiderio».

Le parole di Stefano Zecchino

Nell’arco della sua carriera, Spinoglio ha affrontato «molti temi iconografici in modo originale, tratto distintivo della sua produzione», ha sottolineato.
Nella mostra il filo che collega le opere è quello dell’abbraccio. «Quasi un gesto di giustizia – ha commentato Zecchino – che gli uomini hanno verso altri uomini, ma anche la pietà o “pietas cristiana” che nell’antichità aveva un significato più nobile di quello attuale. Non semplice compassione, quindi, ma un intersecarsi di sentimenti, cuore e braccia per sostenere (anche fisicamente) chi sta affrontando delle difficoltà».

I ricordi

Presenti all’inaugurazione, tra gli altri, Raffaella Mirandola, vedova di Paolo, e Clizia Orlando, che ha curato il testo critico presente sull’opuscolo informativo. «Con Paolo iniziai una collaborazione artistica nella prima metà degli anni ’90 – ha ricordato Clizia Orlando – nella chiesetta romanica, appena ristrutturata, di San Lorenzo di Tigliole. Il Museo diocesano, luogo ricco dal punto di vista spirituale – ha poi aggiunto – è il giusto augurio di proiezione verso un pensiero di umanità che si risolve in questo abbraccio».
Il materiale usato da Spinoglio per plasmare le sue figure e le sue emozioni è la terracotta, una materia povera che ben si presta ad interpretare i suoi pensieri. Accanto alle sculture sono presenti numerosi schizzi e bozzetti eseguiti con rapidi tratti di matita o penna che rendono perfettamente la sensibilità di Spinoglio. «Ci tenevo particolarmente a realizzare questa mostra dove ho potuto esporre anche opere inedite – ha sottolineato Raffaella Mirandola – soprattutto i disegni che sono stati gli studi preparatori delle sculture e da cui traspare la grandezza di Paolo che, con pochissimi tratti, ha saputo trasmettere sensazioni forti come il dolore e la disperazione».
Il patrimonio artistico di Spinoglio è gestito dall’Associazione omonima, nata con lo scopo di valorizzare e diffondere la sua arte.

Ingressi

La mostra è visitabile fino al 26 maggio in via Natta 36 nei seguenti orari: venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 19; in settimana su prenotazione al 351/7077031. Ingresso ad offerta libera.

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