È stato presentato sabato scorso, al Foyer delle Famiglie, “Liberi dal pensiero unico” (Edizioni Lindau, 136 pagine, 12 euro), ultimo libro di Maurizio Pallante, saggista e presidente dell’associazione culturale e politica “SEquS”, che per l’occasione ha dialogato con il docente Francesco Scalfari.
Romano di nascita, già fondatore del Movimento per la decrescita felice, da oltre vent’anni Pallante abita a Passerano Marmorito. «Ho vissuto a Torino per molti anni – dice a questo proposito – poi, ad un certo punto, ho sentito il bisogno di uscire dalla città, per cui ho scelto questo piccolo borgo dell’Astigiano».
Nel nome “SEquS” viene fatto riferimento a tutti i concetti in cui Pallante e gli associati credono: sostenibilità, equità e solidarietà. «Il primo concetto – spiega – significa stare dentro i limiti della biosfera; il secondo raggiungere la sostenibilità non a scapito di altri, ma utilizzando le risorse in maniera equilibrata; il terzo implica adesione ed empatia».
«Il libro che presentiamo oggi – ha affermato Giuseppe Sammatrice, portavoce della sezione astigiana di “SEquS”, salutando il numeroso pubblico presente – è importante per quello che esprime. Si tratta di temi che si dibattono da anni, ma che non vengono ascoltati».
Il libro
Ha quindi preso la parola Francesco Scalfari: «Trovo molto significativo anche il sottotitolo del libro, ovvero “La rivoluzione culturale della spiritualità”, sentimento fondamentale nell’uomo», ha commentato. «Ci stiamo riappropriando di questa emozione che con lo sviluppo economico sembrava essere stata cancellata – ha aggiunto l’autore – e per spiegare il concetto userò una frase pronunciata da Robert Kennedy nel ’68: “Tutto ciò che dà un senso alla vita non fa crescere il Pil”. Infatti la spiritualità – che comprende l’amore, la serenità, il rispetto, l’amicizia – non si può comprare. Io non disprezzo i beni materiali, ma sottolineo che non sono tutto, non rappresentano il senso della vita».
Lo scrittore ha quindi fatto esempi, parlato dell’enciclica di Papa Francesco, di ecologia integrale, sviluppo sostenibile, riduzione degli sprechi, diritto alla casa e compulsione dell’acquisto. «Non importa cosa, l’importante è comprare – ha affermato – e questa è la causa principale della crisi ecologica. Bisogna quindi cambiare il paradigma culturale. Io ho dei nipoti e vorrei guardarli serenamente negli occhi. Invece, quando li osservo, ho la tristezza in fondo al cuore».