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Mostra Paolo Conte per sito
Cultura e Spettacoli
Palazzo Mazzetti

L’anima pittorica di Paolo Conte

Il 5 novembre apre la mostra dedicata all’arte figurativa del grande cantautore astigiano – Con 143 opere, dagli inediti alle tavole di “Razmataz”, è la più ampia mai realizzata

Una mostra per conoscere appieno uno dei “vizi capitali” di Paolo Conte, come lui stesso ama definirli: la passione per il disegno, più antica di quella per la musica e le canzoni.
E’ l’obiettivo dell’esposizione “Paolo Conte. Original”, che aprirà il 5 novembre al Palazzo Mazzetti di Asti, dove sarà visitabile fino al primo marzo.
Al centro, quindi, il cantautore e compositore astigiano che ha calcato i più prestigiosi palcoscenici internazionali, dal Blue Note di New York alla Philharmonie Berlin, dall’Olympia di Parigi al Teatro alla Scala di Milano, dedicandosi in particolare al jazz.
La mostra, la più ampia mai realizzata in Italia e all’estero, non propone tuttavia un ritratto a tutto tondo di Paolo Conte, ma si concentra sull’artista figurativo. Ha infatti coltivato per tutta la vita una riservata passione per l’arte visiva, formandosi come pittore e disegnatore dallo stile unico.
Dopo aver esposto nel 2000 al Barbican Hall di Londra e in diverse città italiane fino al 2007, nel 2023 Conte è stato invitato ad esporre alla Galleria degli Uffizi di Firenze, confermando il suo legame profondo con l’immagine. I suoi lavori conducono lo spettatore al centro della sua poetica: elegante, malinconica, jazzata e ironica.

Il percorso espositivo

A Palazzo Mazzetti saranno esposti 143 lavori su carta, eseguiti con tecniche diverse e in un arco di tempo di quasi settant’anni, divisi in tre nuclei.
Il primo è dedicato alle opere inedite, tra cui “Higginbotham” del 1957, a tempera e inchiostro, dedicata a uno dei primi grandi trombonisti jazz.
Il secondo è costituito dalla selezione tra le oltre 1.800 tavole di “Razmataz”, l’opera che ha interamente scritto, musicato e disegnato. Ambientata nella Parigi vitale e autunnale degli anni Venti, l’opera celebra – dietro la misteriosa scomparsa di una ballerina – l’attesa e l’arrivo in Europa della giovane musica americana, il jazz. “Razmataz” svela quindi la capacità di Paolo Conte di fissare sulla carta atmosfere e personaggi, in una libertà formale che richiama le avanguardie del primo Novecento.
Il terzo nucleo, infine, comprende opere su cartoncino nero.
Da sottolineare che i lavori si susseguono secondo una scelta scrupolosa, sotto la guida stessa del Maestro, con una sola avvertenza: «Lasciare al pubblico – riprendendo le sue parole – la possibilità di immaginare con libertà massima».
La mostra è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, in collaborazione con Arthemisia, ed è curata dall’astigiana Manuela Furnari. Insegnante di Italiano e saggista, Furnari si è imposta all’attenzione nazionale con il libro “Paolo Conte. Prima la musica”, pubblicato da Il Saggiatore nel 2009, per poi firmare “Quando correva il Novecento” (Feltrinelli), saggio che costituisce la seconda parte dell’opera Razmataz.

Il commento del presidente Lepore

A raccontare come è nata l’idea dell’esposizione Francesco Antonio Lepore, presidente della Fondazione Asti Musei. «Tutto è nato quando, lo scorso inverno – ricorda – avevo invitato Paolo Conte a visitare la mostra dedicata ad Escher, che pensavo potesse interessargli considerando la sua passione per l’enigmistica e gli autori del Nord Europa. In occasione della visita, che peraltro aveva gradito molto, abbiamo avuto occasione di conversare anche della sua passione per il disegno e la pittura. Intravedendo, così, la possibilità di allestire a Palazzo Mazzetti una mostra incentrata solo sulla sua arte figurativa, che peraltro copre un arco di 70 anni, quindi differente dall’ultima esposizione allestita alla galleria degli Uffizi. Una mostra che si rivela anche un’occasione, per la città di Asti, di rendere omaggio al suo artista più famoso, così da dimostrare che siamo in grado di apprezzare il talento dei concittadini illustri. A questo proposito mi fa piacere che l’esposizione sia curata dall’astigiana Manuela Furnari».

Orari e ingressi

La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18) senza pagare un biglietto apposito, ma acquistando il biglietto di ingresso per visitare Palazzo Mazzetti oppure lo smarticket che dà diritto a visitare tutti i siti museali cittadini gestiti dalla Fondazione Asti Musei.
Per informazioni: 0141/530403.

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