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Borgia (Film Commission Torino): «L’anno scorso oltre 230 produzioni in Piemonte per un impatto di 52 milioni»

La presidente della fondazione ospite della serata organizzata dal Rotary Club Asti presieduto da Alberto Bazzano

L’attività della Film Commission Torino è stata il tema al centro di una serata organizzata dal Rotary Club Asti, presieduto da Alberto Bazzano. Ospite la presidente della Fondazione Film Commission, Beatrice Borgia, che ha sottolineato il valore degli investimenti sul cinema, che producono importanti ricadute economiche sul territorio.
Per l’occasione abbiamo posto alla presidente alcune domande in merito.

La ricaduta economica

Di recente Torino è stata spesso sfruttata come set cinematografico. Quale la ricaduta economica sul territorio?
E’ vero, di recente Torino è stata sede di alcune importanti pellicole, in cui la città è a volte riconoscibile, in altre no, ma questo non è l’essenziale. Quel che conta è che nel periodo della lavorazione vi è una grande ricaduta economica: basti pensare che per ogni euro investito nella produzione ne ritornano 15 sul territorio. Noi puntiamo a prodotti di altissima qualità e sempre più spesso siamo presenti ai festival di Roma e Berlino.
Fra i titoli più significativi ricordo pellicole come “Fast X”, “Enzo Ferrari”, “La legge di Lidia Poet” (con alcune riprese anche nell’Astigiano, ndr), “L’amica geniale”: a questi si aggiungono poi moltissimi cortometraggi, documentari, spot, video istituzionali. Il territorio piemontese è uno scrigno di bellezze, un teatro di posa a cielo aperto, che noi offriamo a chi ha delle proposte da realizzare. Sempre più cerchiamo di intercettare storie che possano essere girate in Piemonte. Nel 2023 abbiamo realizzato 236 produzioni sul territorio, con 1300 giornate di ripresa, 4 set attivi ogni giorno, per un impatto complessivo stimato di 52 milioni di euro.

La scelta delle sedi

Come si scelgono le sedi che non sono Torino?
L’80% delle riprese è su Torino, ma cerchiamo di arrivare a tutto il Piemonte: abbiamo già stilato accordi con un centinaio di Comuni e sono 44 i progetti già realizzati con i Comuni aderenti (tra cui Asti, ndr). Chiediamo soltanto che ci sia data disponibilità di usare spazi pubblici gratuitamente per il tempo necessario alle riprese: in cambio offriamo una visibilità che può essere un importante veicolo pubblicitario.
Perché i produttori scelgono il capoluogo regionale?
Siamo secondi soltanto a Roma, che dispone di “Cinecittà”, con cui non si può competere. Nella nostra sede di via Cagliari abbiamo spazi in cui le produzioni possono insediarsi ed operare subito: questo è possibile anche perché il Piemonte è una regione che prevede fondi da destinare ai nuovi talenti, oltre che per il sostegno della città di Torino.

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