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L’Arte Bella, lo spettacolo che ricorda la figura di Florence Nightingale

Sul palco l’attrice Antonella Enrietto e l’infermiera Teresa Siena. Lo scopo del progetto, ideato da Valerio Dimonte e Alessandra Rossi Ghiglione, è riflettere sul valore della cura dopo quasi due anni di pandemia

Lunedì 8 novembre, alle 15 al Teatro Alfieri, andrà in scena “L’Arte Bella”, spettacolo teatrale di narrazione ideato in occasione del bicentenario della nascita di Florence Nightingale (Firenze, 1820 – Londra, 1910), fondatrice della moderna assistenza infermieristica.
Lo spettacolo è parte del progetto “Caring 2020-Florence Nightingale e la sfida dell’assistenza infermieristica”, rivolto in primis agli studenti di Infermieristica del Piemonte, quindi a tutti i cittadini, per riflettere sul valore della cura dopo quasi due anni di pandemia.
Il progetto è ideato da Valerio Dimonte (Università di Torino), nella foto in alto, e Alessandra Rossi Ghiglione (SCT-Social Community Theatre Centre Unito), che si è occupata anche di regia e drammaturgia, e realizzato con il sostegno del Rettorato dell’Università di Torino, in collaborazione con SCT Centre, CCW-Cultural Welfare Center e i corsi di laurea in Infermieristica di Torino, Asti, Cuneo, Ivrea, Orbassano. In ogni caso, poi, sono state strette partnership locali con realtà dell’ambito sanitario, sociale e culturale.

La figura di Florence Nightingale

«Il 2020 – spiegano gli organizzatori – è stato l’anno del bicentenario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice della moderna assistenza infermieristica e donna di grande innovazione. E’ stato anche l’anno in cui la pandemia Covid-19 ha sconvolto profondamente il pianeta con impatti straordinari sulla vita delle persone e sui sistemi di cura e di assistenza della sanità.
Con questo spettacolo torniamo quindi ad un mito fondatore per interrogarlo, e sfidarlo, a partire dall’era Covid. Oggi Florence Nightingale è ancora un riferimento per ogni giovane che decida di intraprendere la professione infermieristica, proprio come un mito a cui tendere, esemplare su più livelli: cura, professione e identità di genere, dato che lottò per fare dell’assistenza una professione, e non un servizio caritativo, cui si avvicinava come donna competente e libera».
Passato e presente si incontreranno sul palco. Il personaggio di Florence, interpretato dall’attrice professionista Antonella Enrietto, dialogherà con Teresa Siena, infermiera trentenne che interpreta sé stessa. Rappresenterà la voce dell’oggi e della gioventù, di chi nella trincea del Covid attua quei valori che Florence ha messo a fondamento di ogni gesto di cura.
La narrazione teatrale è costruita a partire dai dati storici e dai testi originali di Florence Nighitngale, intrecciati alle storie di Teresa e alle molte testimonianze di giovani studenti dei corsi di laurea.
L’ingresso è gratuito. Obbligatorio il Green Pass. Per informazioni: 014/590423.

 

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