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Cultura e Spettacoli

Le testimonianze laiche e religiose
che impreziosiscono la nostra città

Vantano un'anima barocca molti edifici, sia laici sia religiosi, che impreziosiscono la nostra città.Così Palazzo Civico, sede del Municipio, donato da Emanuele Filiberto di Savoia alla

Vantano un'anima barocca molti edifici, sia laici sia religiosi, che impreziosiscono la nostra città.
Così Palazzo Civico, sede del Municipio, donato da Emanuele Filiberto di Savoia alla comunità astigiana nel 1558, poi ristrutturato e ampliato dall'architetto Benedetto Alfieri nel 1700; il Seminario Vescovile; e Palazzo Ottolenghi. Quest'ultimo rappresenta, a livello locale, uno degli esemplari barocchi più prestigiosi, che si erge in corso Alfieri (l'antica contrada Maestra), nel rione Cattedrale, e sede del Museo del Risorgimento. Denominato in passato Palazzo Gabutti, agli inizi del XVIII secolo era diviso, infatti, in due edifici contigui, di cui erano rispettivamente proprietarie altrettante famiglie, tra cui appunto quella dei Gabutti, che nella seconda metà del ?700 acquistò anche l'altra parte della struttura. Quindi, incaricò, nel 1754, l'architetto Benedetto Alfieri di trasformarla in un unico Palazzo. Nel 1815, vi sostò Papa Pio VII. Per anni, inoltre, il Palazzo ospitò il palco delle autorità e costituì il punto di arrivo della storica corsa del Palio.

Numerose, poi, le chiese parrocchiali cittadine, che si caratterizzano, nel loro divenire architettonico, proprio per gli elementi barocchi. A partire dalla Cattedrale, principale luogo di culto della città, e dalla Collegiata di San Secondo, dedicata, com'è noto, al Santo Patrono. In quest'ultimo caso, l'inizio della costruzione della chiesa attuale risale al 1696, mentre il suo completamento è datato 1738.
Rientrano nella categoria delle chiese barocche anche quella di San Paolo, realizzata dall'architetto Giuseppe Gualandi, tra il 1787 e il 1794. Prima dell'edificio odierno, nelle immediate vicinanze, ne esisteva un'altro, sempre dedicato a San Paolo, di cui rimangono alcuni resti inglobati nella struttura attuale. Le prime notizie di questo edificio preesistente risalgono al 1292.

E ancora, la chiesa di San Silvestro, il cui impianto primitivo era in stile romanico: la tradizione vuole che sia stata costruita intorno ai primi decenni del mille e consacrata da Papa Urbano. La stessa viene citata ufficialmente per la prima volta in un documento astigiano del 1142. A poche centinaia di metri da questo edificio, ecco la chiesa di San Teobaldo, detta della Consolata, con il relativo monastero: complesso avviato nel 1655 e completato nel XVIII secolo. Non da ultima, la chiesa di San Martino, che nell'antichità era la terza per importanza ad Asti: già ricordata in un atto dell'886, è inserita in uno degli spazi architettonici barocchi più belli della nostra città.

m.z.

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