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Le Vibrazioni
Cultura e Spettacoli

Le Vibrazioni e la piazza “scaldata” dalle hit di oggi e di ieri

Due ore di concerto per la rock band milanese che ha proposto i brani del suo quinto album di inediti

Le Vibrazioni

E’ stato un crescendo di emozioni e divertimento, ieri sera in piazza Cattedrale, il concerto de Le Vibrazioni, la rock band milanese formata da Francesco Sarcina (voce e chitarra), Stefano Verderi (chitarra), Marco Castellani (basso) e Alessandro Deidda (batteria). Inserita nel festival Astimusica, la serata è stata una tappa delle numerose esibizioni live del gruppo in programma quest’estate in tutta Italia, partite lo scorso 1° giugno da Novara.

Le canzoni

Reduce da un “bagno di folla” a Recanati, il gruppo è stato protagonista di due ore di concerto dove ha portato i brani di “V”, il suo quinto album di inediti. Tra questi “Amore Zen”, il brano sarcastico che ironizza sui parvenue, presentato da Sarcina come “la canzone dell’estate”, che ha inaugurato la parte più “calda” del concerto, con il pubblico – formato da giovani e meno giovani, anche accompagnati dai figli piccoli – che cantava a squarciagola i più grandi successi della band. Ad accendere l’entusiasmo soprattutto le grandi hit che hanno fatto la storia del gruppo, da “Dedicato a te” a “Vieni da me”, passando per “In una notte d’estate” e “Raggio di sole”. Fino ad arrivare a “Così sbagliato”, l’ultimo successo in gara alla scorsa edizione del Festival di Sanremo e incluso del disco “V”.
Dal palco Sarcina ha più volte salutato il pubblico, ringraziando soprattutto chi arrivava da lontano, e ha reso omaggio, così come gli altri componenti della band, al vino astigiano, presentandosi con un bicchiere di vino rosso e una bottiglia, apprezzandone la qualità.
Alla fine, i ringraziamenti di rito, rivolti, oltre che ai compagni di avventura sul palco, anche alla band che apre i loro concerti, la Motelnoire, e al gruppo astigiano che l’ha preceduta, gli astigiani Nakhash, che hanno proposto un assaggio del loro progetto di inediti in italiano grazie alla collaborazione con il chitarrista della rock band. “Fare razzismo è sbagliato sempre, ma se lo facessimo in ambito musicale saremmo veramente messi male”, ha affermato a questo proposito Sarcina, che si è poi concesso ai fan salutando e abbracciando chi aveva ascoltato il concerto sotto il palco.

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