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Cultura e Spettacoli

Leonardo "milanese" e l'identità
di quel Musico misterioso

Oltre al celebre Codice Atlantico, la Pinacoteca Ambrosiana conserva l'unico dipinto su tavola di Leonardo da Vinci rimasto a Milano, il cosiddetto "Musico". Si tratta del ritratto di un

Oltre al celebre Codice Atlantico, la Pinacoteca Ambrosiana conserva l'unico dipinto su tavola di Leonardo da Vinci rimasto a Milano, il cosiddetto "Musico". Si tratta del ritratto di un giovane uomo che tiene in mano un cartiglio su cui è dipinta un'annotazione musicale. Un'opera misteriosa e oggetto di numerose letture iconografiche e formali che diviene il pretesto con cui la rassegna "Passepartout en hiver" cercherà di penetrare nel cuore della vita culturale di Milano al tempo di Ludovico il Moro e oltre, quando Leonardo vi soggiornò a più riprese.

A offrire questo affascinante intreccio fra arti visive, iconografia rinascimentale, musica e poesia saranno Maria Teresa Barolo e Fabio Poggi, ospiti oggi (ore 17) del quarto appuntamento invernale di Passpartout nell'Auditorium della Casa del Teatro di Asti (via Goltieri 3). "Musica dipinta -? Ipotesi di lettura per il ?Ritratto di musico' di Leonardo" è il titolo che i due studiosi e appassionati hanno dato alla loro indagine. Anche in questo incontro della kermesse sarà ospite con una propria opera un artista astigiano, il medico e pittore Paolo Viola.

«L'idea per il mio dipinto ?- afferma Viola -? l'ho avuta recuperando dai ricordi un episodio vissuto qualche mese fa quando, in occasione di una mia mostra a Palazzo Gazelli, Augusta Mazzarolli volle illustrarmi le caratteristiche architettoniche e costruttive di una delle sale di quel magnifico edificio. Nell'evidenziare la bellezza e l'armonia della struttura, nonché una particolare similitudine con le tipologie costruttive di alcuni palazzi rinascimentali fiorentini e romani, affermò l'ipotesi della possibile influenza di illustri e famosi architetti dell'epoca, non escludendo neppure che fosse stato possibile un passaggio per Asti di discepoli di Michelangelo o dello stesso Michelangelo. Partendo da questa bellissima suggestione con il mio lavoro ne propongo un'altra, del tutto fantasiosa, che potrebbe sottendere addirittura al passaggio di Leonardo da Vinci per Asti».

l.g.

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